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ROMA, LA FILCA CHIEDE UN 'NEW DEAL' PER LE OPERE PUBBLICHE

ROMA, LA FILCA CHIEDE UN 'NEW DEAL' PER LE OPERE PUBBLICHE

Appalti futuri. Se per fare di Roma una Capitale moderna, utilizzando i soldi che si spera arriveranno in occasione delle Olimpiadi 2020, da oggi sono scesi in campo sia gli imprenditori che i politici nazionali e locali, nessuno però ha voluto evidenziare lo stato di salute del settore delle costruzioni. Lo fa Andrea Cuccello, segretario generale della Filca romana. ”Nel 2010 – ha ricordato – Roma nel settore delle costruzioni oltre 5 mila operai hanno perso il posto di lavoro e si è registrata la chiusura di migliaia di imprese. Stiamo vivendo una vera e propria emergenza. L’edilizia ha bisogno di un
rilancio e di sviluppo. Servono interventi urgenti e una seria programmazione a lunga scadenza, non basta tamponare le emergenze, occorrono interventi rapidi e di una semplificazione della burocrazia”. Per il sindacato degli edili cislini non è infatti ”possibile che un’impresa che si è aggiudicata un bando di riqualificazione urbanistica debba aspettare anni per poter iniziare a lavorare”.

La Pubblica amministrazione deve sbloccare i fondi soprattutto per le strade della periferia romana. ”In alcuni quartieri – evidenzia Cuccello – avvengono incidenti mortali di pedoni perché mancano i marciapiedi. Si avvii subito dunque un percorso che preveda investimenti infrastrutturali e anche tempi più rapidi di pagamento per le imprese che sono costrette ad aspettare anni prima di essere pagate dalle amministrazioni locali”. Per il sindacalista va fatto anche uno sforzo maggiore per passare all’ecosostenibilità, a favore della tutela ambientale e del risparmio energetico. Serve dunque un new deal, una nuova era dell’edilizia nella città di Roma. Ma non si deve perdere tempo. ”Le migliaia di lavoratori edili che stanno per perdere il posto di lavoro nel 2011 – aggiunge Cuccello – non hanno bisogno di proclami ma di certezze. Vi è bisogno di fondi per i posti di lavoro, per i servizi fondamentali della città, come la manutenzione stradale e l’edilizia pubblica. Se tutto questo si dovesse  verificare ci sarebbe finalmente un rilancio occupazionale del settore”.

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