Dopo la firma del Ccnl edilizia-artigianato, arrivata ieri, si completa il quadro dei rinnovi per i settori seguiti dalla Filca Cisl. L’unico ancora privo della firma è quello del Legno-Lapidei artigianato, la cui trattativa è aggiornata al prossimo 11 gennaio. Dunque anche i 160mila addetti delle 60mila imprese edilizia artigiane hanno un nuovo contratto, sottoscritto da Filca, Feneal, Fillea Anaepa-Confartigianato, Cna Costruzioni, Fiae Casartigiani e Claai. Il testo precedente, sottoscritto nel 2008, in realtà sarebbe scaduto soltanto nel dicembre 2011 ma si è reso necessario rinnovarlo prima della scadenza per armonizzarne i tempi con gli altri contratti del settore edile. L’accordo raggiunto ieri, quindi, scade il 31 dicembre del 2012. Il testo ricalca in gran parte quanto già concordato con l’Ance nel giugno scorso per il settore industria.
“L’accordo – ha dichiarato Franco Turri, segretario nazionale della Filca – prevede un aumento salariale al parametro 100 (il 1° livello) pari a 26,38 euro che sarà applicato a partire dal prossimo giugno 2012. L’aumento pari a 33,85 euro, che scatta il prossimo 1° gennaio, infatti, era già indicato nel contratto del 2008. Tra i punti salienti del testo c’è sicuramente il II livello di contrattazione: sono state infatti definite le modalità per il rinnovo ed è stato individuato il tetto del 6% attraverso cinque indicatori per la valutazione dell’andamento del territorio (provinciale o regionale). Tre dei cinque indicatori sono definiti a livello nazionale, 2 a livello territoriale. L’accordo prevede la costituzione della Borsa lavoro dell’artigianato delle costruzioni, da gestirsi attraverso l’operato del Formedil nazionale, il sistema delle scuole edili”. Inoltre, cosa assolutamente innovativa per il settore, è stato sottoscritto un protocollo per l’avvio degli Rlst (i Rappresentanti per il lavoro della sicurezza territoriale) anche nell’artigianato. Previsto anche l’avvio di un fondo lavoro pesanti ed usuranti; una commissione istituita ad hoc studierà l’impatto sui lavoratori.
Tra le altre misure c’è il rafforzamento di Prevedi e soprattutto, sul campo della legalità, il rafforzamento delle norme in materia di contrasto al falso lavoro part-time, una pratica purtroppo assai diffusa in edilizia. In particolare “in caso di condotte illecite da parte delle aziende – spiega Turri – alle stesse non sarà rilasciato il Durc (il Documento unico di regolarità contributiva, ndr) ma soprattutto le imprese saranno costrette a trasformare il contratto di lavoro da part-time a tempo pieno già dal giorno dell’assunzione, quindi in modo retroattivo”. Infine le parti hanno sottoscritto un viso comune sulla contribuzione e l’integrazione degli ammortizzatori sociali, chiedendone il potenziamento per il settore dell’artigianato, così come emerso nel corso degli Stati generali delle costruzioni dello scorso 1° dicembre, quando sindacati e imprenditori hanno manifestato in piazza Montecitorio per chiedere il rilancio dell’edilizia.