LEGALITA' E SICUREZZA CONTRO LE INFILTRAZIONI MAFIOSE IN EDILIZIA

LEGALITA' E SICUREZZA CONTRO LE INFILTRAZIONI MAFIOSE IN EDILIZIA

“Contro le infiltrazioni mafiose nel settore edile (anche nella nostra regione), che a Parma interessano piccole imprese di corregionali come evidenziano Magistratura ed inquirenti, bene il progetto di legge sulla legalità predisposto dalla Regione Emilia-Romagna, accanto alla costituzione (sempre attraverso la legge) di una ‘filiera etica’ che certifichi tutti i passaggi intermedi negli appalti pubblici e nei subappalti, così da bloccare preventivamente le situazioni sospette”. Così Ciro Donnarumma, segretario generale regionale degli edili Cisl, intervenendo oggi a Parma al convegno Cisl su ‘Crisi, legalità e sicurezza nel lavoro’.

Spiega Donnarumma che oggi l’edilizia si regge sull’esternalizzazione, per cui l’impresa seria tende a scomparire a vantaggio di miriadi di società con capitali minimi, spesso provenienti da società finanziarie. E quando a competere in un appalto è un’azienda con ‘copertura’ di organizzazioni malavitose, questa ha finanziamenti illimitati a costo zero ed anche a segno negativo. Infatti, se deve riciclare un milione di euro, anche perdere il 20% è accettabile. Inoltre, usa manodopera in nero e dispone di una rete logistica perfetta, neutralizzando le agenzie di controllo. L’apparente vantaggio è quello di avere lavori fatti bene, in fretta e a prezzi competitivi, ma la conseguenza è l’asservimento delle imprese al potere illecito.

Per prevenire queste situazioni, il segretario regionale Filca sollecita il monitoraggio attraverso l’osservatorio Appalti, e la costituzione di una rete fatta da Associazioni di categoria, sindacato e professionisti, sino ad inserire nei vari capitolati, o nello stesso progetto di legge sulla legalità una clausola di recesso in caso di sospetti di illegalità delle imprese vincitrici di appalti. Pertanto legge Regionale, ma soprattutto “controllo territoriale –insiste Donnarumma- attraverso una rete fatta da Regione, Province, stazioni appaltanti, Casse Edili, DPL (dipartimento provinciale lavoro, ex ispettorati, ndr), Ausl e Camere di Commercio”. Con il comune obiettivo di “condividere le informazioni, coinvolgere imprese ed associazioni di categoria, il livello politico, definire una mappatura delle imprese serie da trasmettere alle stazioni appaltanti per quanto riguarda i grossi appalti, verificare la compagine societaria delle aziende (chi sono  i consulenti, chi assiste le imprese che operano non solo a Parma ma in tutta la regione), creare la mappatura dei subappalti, aumentare i controlli nel settore pubblico e privato dove l’impresa detta le regole del gioco”. In alcune realtà emiliano-romagnole alcuni accordi sottoscritti consentono ai vigili urbani di monitorare i cantieri privati attraverso il rilascio della Scia, Segnalazione certificata di inizio attività (ex Dia).

Infine, il responsabile Filca ricorda che i dati  del settore  edile evidenziano “aspetti preoccupanti”, come il fatto che “mafia, camorra e ndrangheta impongano la loro mano d’opera, anche manipolando le posizioni lavorative”.  Dai dati della Camera di Commercio di Parma, l’imprenditoria parmense si assottiglia sempre più: nel 2010 si sono persi 10 mila posti di lavoro, dei quali 1.690 nell’edilizia, e da quelli della Cassa Edile di Parma le imprese iscritte con dipendenti sono calate a -154 (passate da 1.278 imprese del 2009 alle 1.124 del 2010).
In Emilia Romagna, secondo le 17 Casse Edili, le imprese sono scese di 1.008 unità (da 12.420 del 2009 a 11.412 del 2010) ed i lavoratori di –11.383 (da 61.996 del 2009 ai 50.613 del 2010).

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