“Non è più possibile pensare ad una ripresa spontanea e lineare dell’industria anche se lenta e graduale. Il forte calo di settembre -2,1% rispetto ad agosto, ha quasi dimezzato il recupero di produzione industriale che si era avuto dall’inizio dell’anno, con un rallentamento della crescita dell’economia a +0,3% tra luglio e settembre, dal +0,5% del trimestre precedente”. Lo ha dichiarato il segretario confederale Cisl Luigi Sbarra, commentando i dati Istat di oggi sulla produzione industriale.
“Su questa tendenza incide anche il processo d’aggiustamento dei conti pubblici nell’Unione Europea, che spegne la dinamica delle domande interne. Il sindacato – precisa Sbarra – sta facendo interamente la sua parte, stipulando migliaia di accordi che hanno permesso a molte aziende, in questo periodo di crisi, di non chiudere. Ma non basta lo sforzo di responsabilità del sindacato per evitare che la ripresa si trasformi in una lunga stagnazione”.
“Chiediamo perciò al Governo e a tutte le forze politiche – sottolinea il sindacalista – di assumere decisioni concrete, sul terreno della politica industriale. E’ ormai indispensabile un sostegno efficace alla struttura produttiva nazionale e l’avvio di un progetto comune fra governo centrale, amministrazioni locali e parti sociali che favorisca la crescita e lo sviluppo di reti qualificate d`imprese, filiere e distretti e dia risposte e speranze alle regioni del Mezzogiorno che versano in situazioni di crisi drammatica”.
“Le parti sociali proprio in questi giorni – conclude – stanno compiendo insieme un grande sforzo, per delineare i contenuti di un Patto Sociale per la crescita e lo sviluppo, il lavoro e l’occupazione. E’ una sfida che le forze di governo,a livello nazionale e territoriale, devono accogliere positivamente nell’interesse comune a scongiurare i rischi di arretramento della società italiana”.
(DAL SITO WWW.CISL.IT)