IMMIGRATI SULLA GRU, L’IMPEGNO DELLA FILCA E DELLA CISL BRESCIANE

IMMIGRATI SULLA GRU, L’IMPEGNO DELLA FILCA E DELLA CISL BRESCIANE

Brescia lavoratori su gru
Brescia lavoratori su gru

Sulla vicenda degli operai immigrati che dal 30 ottobre scorso stanno manifestando  sulla gru di un cantiere chiedendo di essere regolarizzati, abbiamo ricevuto un comunicato a firma di Battista Villa, della Filca-Cisl di Brescia e di Renato Zaltieri, Segretario Generale della Cisl bresciana.
Per comprendere il dramma umano dei sei lavoratori arroccati sulla gru a San Faustino, da troppi giorni, occorre restare in quota. Per tentare di risolvere questa amara e inaccettabile vertenza sociale occorre non guardare la gru, ma volgere lo sguardo verso la politica. Brescia non e’ una città qualunque, non si perde nell’atlante delle province italiane tra tante tranquille realtà’ sorelle. Questa e’ la città delle grandi innovazioni, polo industriale d’eccellenza, centro culturale già all’inizio del secolo e nei suoi monumenti ritroviamo lo splendore della storia.
Tuttavia e’ stata anche una città nera, coi lutti per le stragi fasciste della guerra mondiale e con la piazza più importante, Piazza della Loggia, che ancora aspetta le condanne e la chiarezza per i suoi morti ammazzati da mano terrorista. Brescia ha bisogno del coraggio, innanzi tutto in quota, della politica: non lasciamo agli estremisti, ai violenti, le ragioni del dramma dei sei lavoratori da troppo tempo sulla gru. Perchè ciò che appare, oltre le buone intenzioni, e’ un isolamento della gru, a partire dalle parole d’ordine, dai toni e del clima ideologico.
Per noi, la categoria dell’industria dell’edilizia, la gru e’ un simbolo di lavoro, di attività, di costruzione, e vista così’ abitata dalla disperazione dei lavoratori e sfruttata come un vessillo degli estremisti ci preoccupa. Il risultato, orribile, potrebbe esse la guerra fra poveri, coi lavoratori dell’edilizia costretti a perdere il posto – in questo caso il rischio sembra scongiurato – e i disperati che per esistere devono salire fin su in cima, rischiando di morire e di condannare così un’intera comunità. Serve un nuovo patto sociale per Brescia, come da tempo va proponendo la CISL, capace di mettere insieme tutte le forze riformiste, responsabili e innovatrici, imprese, lavoratori, banche e istituzioni.
Serve un patto di solidarietà, un nuovo progetto sociale in grado di traghettare tutti i lavoratori oltre la crisi. Intanto va rivisto il dispositivo legislativo che lega il permesso di soggiorno al contratto di lavoro, poichè genera una vera e propria calamità occupazionale, quindi un rischio sociale. Cambiano le regole, per urgenza, per necessità, a favore di un federalismo della solidarietà Il problema della gru e’ dramma vero, vite di persone che rappresentano, quasi la metà dei lavoratori, e in quella gru della disfatta della politica vediamo tanti colpevoli: innanzi tutto l’immobilità delle ideologie e la crisi del sistema di welfare centralista, non ancorato da tempo ai valori e ai problemi delle persone.
Alla disperazione bisogna rispondere con urgenza, ma mai con la fretta dettata dalle tensioni di piazza. Ai sei lavoratori va tutta la preoccupazione per la loro salute e per il loro futuro c’e’ l’impegno della FILCA-CISL e della CISL a sostenere ogni possibile soluzione, all’interno dei percorsi di legalità’.

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