Una giornata di mobilitazione per il 29 settembre con manifestazione europea a Bruxelles: lo ha deliberato la CES, che rivendica la necessità di una crescita socialmente sostenibile per uscire dalla crisi. La Cisl, nell’ambito dell’Esecutivo che ha deciso la manifestazione, si è battuta affinché questa mobilitazione avesse anche un’articolazione a livello nazionale, lasciata alla valutazione dei singoli sindacati e non ricondotta necessariamente ad astensioni dal lavoro (come avrebbero voluto altre organizzazioni).
Lo slogan del manifesto CES – No all’austerity , Si alla crescita e lavoro – è condiviso dalla Cisl: infatti, la tempistica delle politiche di austerità eccessivamente restrittive e di tagli alla spesa, decise prima di consolidare la ripresa e la crescita, oltre ad avere possibili ricadute sul potere di acquisto delle retribuzioni e sul sistema di protezione sociale, potrebbero addirittura spingere ad un’ulteriore fase recessiva.
La CES articola le sue rivendicazioni sui seguenti punti:
– un’Europa più unita e sociale per i suoi cittadini
– un rafforzamento della governance in grado di raccogliere nuovi fondi per investimenti anche attraverso l’imposizione di una tassa (0,05) sulle transazioni finanziarie; l’emissione di euro – bonds ; la riduzione dei compensi (bonus) ai managers
– contrasto alla disoccupazione, specie giovanile mediante investimenti pari all’ 1% del Pil europeo, anche con strategie industriali a bassa emissione di carbone nel quadro di “Europa 2020”
– lotta decisa alla povertà e all’esclusione sociale
– mantenimento e promozione dei servizi pubblici essenziali di qualità
– lotta all’evasione fiscale e alle pratiche scorrette delle agenzie di rating (come Goldman Sachs) e promozione di un coordinamento europeo delle politiche fiscali
– equilibrio tra libertà economiche e diritti sociali
– rafforzamento, anche a livello internazionale, dei meccanismi di supervisione delle operazioni e dei prodotti finanziari
– sviluppo di un approccio europeo integrato nei rapporti coi PVS e rafforzamento della cooperazione internazionale
– promozione del dialogo sociale sindacato-imprese, quale elemento di cruciale per una solidità del sistema in grado di elaborare misure e strategie efficaci e partecipate
– sviluppo di una politica salariale equa che garantisca il potere d’acquisto, in particolare nella fase di uscita dalla crisi.