La mafia si combatte soprattutto al Nord, perché è nel ricco Lombardo-Veneto che le cosche riciclano i loro capitali, infiltrandosi nel tessuto economico con la complicità della crisi che rende le aziende assetate di liquidità. E la Filca-Cisl del Veneto, sabato 11 settembre, ha compiuto un ulteriore passo avanti nella lotta al contrasto delle infiltrazioni mafiose nel settore edile, uno dei più a rischio, aderendo al progetto “San Francesco antimafia”, assieme ai colleghi lombardi.
L’annuncio è stato dato a Cerea, Verona, dove quest’anno si è tenuta la Festa regionale del Socio Filca. «Il nostro cammino verso la piena legalità – ha motivato il segretario generale della Filca-Cisl del Veneto Salvatore Federico – prosegue aderendo al progetto “San Francesco”, il programma antimafia della Filca-Cisl, con il quale chiediamo anche la riforma della legge sugli appalti pubblici, l’iscrizione nei reati penali della pratica del caporalato e l’istituzione delle aggravanti mafiose per il voto di scambio».
Il progetto “San Francesco antimafia” è dedicato a Nino Caponnetto, l’attuatore del pool antimafia a Palermo, e si ispira al lavoro di Paolo Borsellino, Giovanni Falcone e Giorgio Ambrosoli e nel nome porta la Regola francescana: umiltà, fraternità e solidarietà cristiane. Il responsabile politico del progetto è Battista Villa, segretario regionale della Filca-Cisl della Lombardia, il coordinatore tecnico è il sociologo delle organizzazioni criminali Alessandro De Lisi.