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LOTTA ALLA MAFIA, IL SINDACATO E’ IMPEGNATO IN PRIMA LINEA

LOTTA ALLA MAFIA, IL SINDACATO E’ IMPEGNATO IN PRIMA LINEA

E’ stato il leader nazionale Cisl Raffaele Bonanni a concludere a Palermo il forum antimafia organizzato dal sindacato nella sala Gialla di Palazzo dei Normanni, nell’ambito della settimana d’iniziative per ricordare il giudice Borsellino e gli uomini della scorta. “La mafia si inserisce nei vuoti di poteri e di legalità. Per contrastarla non servono clamori e divisioni, ma posti di lavoro vero” ha detto Bonanni. “Una politica che è lontana dagli interessi della gente – ha aggiunto – presta il fianco alla pressione mafiosa. Questa è un’isola che va male su tutto. L’unico modo per correggere questo andamento è trovare una formula che metta insieme il più possibile le forze politiche, che devono trovare coesione e soprattutto responsabilità. Serve un programma essenziale di gestione”.
“A livello nazionale – ha aggiunto Bonanni a Palermo – c’è un garante eccellente come il presidente della Repubblica e credo che le indicazioni che da lui sono quelle più adatte, penso comunque che le forze politiche che si dedicano più alla responsabilità e non ai clamori devono darsi da fare per individuare tre o quattro questioni nodali per la società italiana”.
Il leader della Cisl, in Sicila, prende posizione anche sulla questione Fiat: “Vogliamo che il sito di Termini Imerese rimanga integralmente in piedi con l’attuale livello occupazionale: bisogna individuare subito nuovi acquirenti e anche nuovi sostegni per i compratori, altrimenti la situazione diventerà ingestibile. Bisogna fare presto si sta perdendo troppo tempo, siamo preoccupati”.
Il forum concluso oggi, con le parole di Maurizio Bernava, segretario della Cisl Sicilia, vuole aprire “una nuova stagione di collaborazione attiva degli operatori sociali con le forze di polizia, in funzione anti-crimine organizzato. Perché la mera testimonianza civile – afferma Bernava – non basta più”. Pertanto, la Cisl è impegnata a “sviluppare l’alleanza antimafia sindacati-imprese” e a dare ai propri sindacalisti “adeguati strumenti di lettura e comprensione dei fattori di rischio, per il contrasto alle cosche e la promozione della legalità e della giustizia”. “La legge sugli appalti approvata dal parlamento regionale è schifosa: il massimo ribasso favorisce le peggiori imprese e le infiltrazioni mafiose”, ha denunciato Bernava. E il Commissario dello Stato ha impugnato alcuni commi degli articoli 3 e 4 del ddl approvato il 13 luglio dall’Ars.
“Ho chiesto al presidente dell’Ars Cascio di rivedere la legge – ha aggiunto – e di concertarne i contenuti con le associazioni di categoria e i sindacati”. Al meeting, con Bonanni e Bernava, è intervenuto il procuratore generale di Palermo Luigi Croce. “La mafia non è solo un fenomeno meridionale, è ormai una questione nazionale che ha anche superato i confini. Per questo è necessario, nell’azione di contrasto, un ‘patto fra Nord e Sud”, ha detto Croce. “La consapevolezza crescente da parte delle imprese della necessità di liberarsi dal peso della mafia – ha aggiunto – è un passo importante”.
Presenti, stamattina, anche  il procuratore capo di Reggio Calabria, Giuseppe Pignatone; il sacerdote antimafia Antonio Garau. Ancora, i segretari nazionali Cisl delle federazioni degli edili, Domenico Pesenti e dei lavoratori di polizia, Felice Romano. E il numero uno della Cisl lombarda, Gigi Petteni. Perché la nuova fase della guerra alle cosche che la Cisl intende aprire, passa anche attraverso il “ponte antimafia tra Sicilia e Lombardia”. Qui, informa il sindacato, in vista dell’Expo 2015, “si stanno moltiplicando i cantieri e i rischi di infiltrazione”. Tanto che nei giorni scorsi la Lombardia è stata teatro di un’operazione contro la ‘Ndrangheta, con centinaia di arresti.
Il forum Cisl di Palermo è stato preceduto dalla sigla a febbraio, a Milano, di un protocollo tra le categorie cisline in prima linea nella battaglia contro le cosche. Gli edili, specialmente. Inoltre s’inserisce nel contesto del progetto antimafia che il sindacato ha denominato “San Francesco”. E punta a “legare strettamente – con le parole di Bernava – responsabilità, legalità e rilancio dell’economia”.

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