CRISI EDILIZIA, IN BASILICATA CHIESTO TAVOLO CON LE ISTITUZIONI

CRISI EDILIZIA, IN BASILICATA CHIESTO TAVOLO CON LE ISTITUZIONI

Calano le imprese e gli occupati, ma anche le ore lavorate e il salario. Domina il segno meno nel comparto edile in Basilicata che negli ultimi due anni e mezzo ha bruciato oltre 5 mila posti di lavoro. La preoccupante radiografia del settore è stata fatta a Potenza nel corso di una conferenza stampa dei segretari generali di Filca-Cisl, Fillea-Cgil e Feneal-Uil, Michele La Torre, Angelo Vaccaro e Domenico Palma che hanno illustrato un rapporto messo a punto dai sindacati di categoria basato su dati forniti dalla Edilcassa di Basilicata e dalle Casse edili di Potenza e Matera.
Dal rapporto emerge un settore in forte affanno che dal 2008 a oggi ha registrato la chiusura di 647 imprese. La Torre, Vaccaro e Palma hanno contestato i dati sull’occupazione in edilizia diffusi recentemente da Unioncamere sottolineando che “gli unici dati attendibili sull’andamento dell’occupazione sono quelli forniti dagli enti bilaterali”. Anche le ore lavorate, hanno detto i sindacalisti nel corso della conferenza stampa, hanno subito una forte contrazione, passando dalle 12,8 milioni di ore registrate nel 2008 alle 4,8 milioni di ore censite dagli enti bilaterali nella prima parte del 2010. Ma a preoccupare i sindacati edili è l’andamento delle ore medie annue di ogni lavoratore, ferme a quota 800 a fronte di una media che si dovrebbe attestare intorno alle 1.500 ore. Un discrepanza che può essere tradotta, secondo i sindacati, in un massiccio ricorso al lavoro nero.
Per Filca, Fillea e Feneal dalla crisi si esce solo invertendo il trend degli investimenti in opere pubbliche e per questo La Torre, Vaccaro e Palma hanno chiesto la convocazione di un tavolo di crisi con la Regione Basilicata, gli enti locali e le organizzazioni imprenditoriali per accelerare l’apertura dei cantieri pubblici già appaltati.

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