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UN GRIDO D’ALLARME DAL MONDO DELLE COSTRUZIONI

UN GRIDO D’ALLARME DAL MONDO DELLE COSTRUZIONI

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Un momento dell'intervento di Domenico Pesenti alla conferenza stampa

L’edilizia è vicina al collasso. Uno dei settori trainanti dell’economia italiana (rappresenta oltre il 10% del Pil) arranca sotto i colpi inferti dalla crisi. Oggi come un anno fa. Forse di più. È questo lo scenario prospettato oggi, nel primo anniversario degli Stati Generali delle Costruzioni, dalle 15 sigli promotrici dell’iniziativa. I rappresentanti, tra gli altri, di Ance (l’Associazione dei Costruttori), Filca-Cisl, Feneal-Uil, Fillea-Cgil, Cna Costruzioni, hanno incontrato i giornalisti e fatto il punto della situazione. Iniziative analoghe si sono svolte in molte regioni italiane. Nel 2009 il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, intervenne alla Fiera di Roma, rassicurando tutti circa gli investimenti in edilizia e scomodando il suo passato da imprenditore edile. Oggi il bilancio è nero, e la delibera del Cipe di qualche giorno fa rappresenta in termini di investimenti sbloccati una goccia nel mare delle opere incompiute. “Siamo di fronte ad una crisi senza precedenti – ha detto Domenico Pesenti, segretario generale della Filca – che nelle costruzioni è costata il posto a 210mila persone determinando la ‘scomparsa’ di 9mila imprese. Uno stillicidio continuo e inarrestabile”. I numeri sono da capogiro: gli investimenti in costruzioni sono calati del 18% in 3 anni. Tradotto in soldoni vuol dire 29 miliardi di euro di mancata produzione, cifre da manovra finanziaria. L’edilizia abitativa ha fatto registrare nel 2009 un calo del 30%. Negli ultimi anni i bandi di gara per lavori pubblici sono letteralmente crollati: dal 2003 al 2009 l’importo dei lavori posti in gara è diminuito del 24%, il numero dei bandi si è ridotto del 55%. Cifre che si ripercuotono sulla filiera: il fatturato delle aziende produttrici di macchine per l’edilizia è calato mediamente del 35%. Idem per legno, lapidei, cemento, ecc. Una situazione che pone problemi di legalità: “Mai come in questo momento – prosegue Pesenti – è necessario tutelare i lavoratori e premiare le imprese serie attraverso l’introduzione della Patente a punti. Chi evade il fisco, non rispetta la sicurezza e i contratti, quasi certamente risparmia anche sulla qualità delle costruzioni. Si tratta di una doppia ingiustizia: verso gli operai e nei confronti della collettività”. Nel corso della conferenza stampa sono state presentate le proposte per uscire dalla crisi: “È  necessario modificare le regole del Patto di Stabilità Interno – ha ricordato il leader della Filca –, bisogna che le Amministrazioni Pubbliche non ritardino i pagamenti alle imprese e si vengano sbloccate le risorse per le infrastrutture”. E poi il Piano Casa: “A pochi giorni dalla pubblicazione sulla G.U. del decreto che ripartisce le risorse tra le regioni, è essenziale che queste si attivino avviando un’azione di riqualificazione urbana che abbia come centralità l’abitare sostenibile”. Ancora, il Durc, che dovrà tenere conto della congruità del costo del lavoro rispetto al valore dell’opera; l’equiparazione delle modalità del trattamento della Cig degli edili a quello dell’industria. Infine la parificazione delle aliquote contributive previste per il lavoro autonomo e subordinato. Un solo dato per capire: il 40% delle imprese a Partita Iva è costituito da migranti. Ma non c’è nulla di cui essere felici, perché piuttosto che di esempio di integrazione si tratta invece di lavoratori subordinati costretti a diventare falsi autonomi sotto il ricatto dei datori di lavoro, che in questo modo risparmiano proprio sui contributi.
VISUALIZZA LA SCHEDA CON I NUMERI DELLA CRISI E LE PROPOSTE PER USCIRNE

***STATI GENERALI DELLE COSTRUZIONI del 2009
IL MANIFESTO DEGLI ORGANIZZATORI

L’INTERVENTO DI DOMENICO PESENTI, SEGRETARIO GENERALE FILCA-CISL (a nome di Filca, Feneal e Fillea)

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