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1° MAGGIO A ROSARNO. APPELLO DEI SINDACATI: NO AL RAZZISMO!

1° MAGGIO A ROSARNO. APPELLO DEI SINDACATI: NO AL RAZZISMO!

1° MAGGIO A ROSARNO
1° MAGGIO A ROSARNO

Dopo quattro anni la tradizionale manifestazione nazionale del Primo Maggio torna in provincia di Reggio Calabria. La festa di tutti i lavoratori si svolgerà a Rosarno, cittadina della Piana diventata simbolo della rivolta degli immigrati del gennaio scorso. Nel 2006, invece, l’iniziativa si svolse a Locri, località scelta in seguito all’omicidio del presidente del Consiglio regionale, Francesco Fortugno. Alla manifestazione, fortemente voluta dalle tre segreterie nazionali, parteciperanno i tre leader di Cgil, Cisl e Uil, Guglielmo Epifani, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti. E si articolerà, come tradizione, in un momento politico-sindacale e in un altro ludico. I temi all’ordine del giorno saranno quelli del lavoro, dello sviluppo economico e dell’integrazione. Sarà anche l’occasione per rilanciare questioni come la legalità e soprattutto per dire no al razzismo.
Al primo maggio di Rosarno si attendono delegazioni di lavoratori e cittadini da tutte le province calabresi. Gli organizzatori al momento stimano in almeno 15mila le presenze. La macchina organizzativa si è già messa in moto e in questi giorni si sono svolti anche sopralluoghi delle forze dell’ordine. Fervono anche i preparativi delle organizzazioni sindacali locali per coinvolgere il più
possibile all’evento la società civile, i lavoratori, i giovani, gli studenti, i migranti e i pensionati calabresi. Proprio questa mattina si sono riuniti a Lamezia Terme i segretari regionali di Cgil, Cisl e Uil, Sergio Genco, Paolo Tramonti e Roberto Castagna per mettere a punto gli ultimi aspetti organizzativi. Il 21 aprile  si è svolto l’attivo unitario regionale dei quadri e dei delegati di Cgil, Cisl e Uil a Rosarno per la definizione degli ultimi aspetti.
La scaletta del programma prevede il ritrovo dei partecipanti alla Rognetta, l’ex fabbrica dove vivevano gli immigrati domolita dopo ‘i fatti’ di Rosarno. Il corteo partirà alle 9.30 per arrivare dopo un’ora circa a piazza Valarioti, la piazza principale del paese dove nel giugno dell’80 è stato ucciso, dopo la vittoria del Pci alle elezioni, il trentenne Giuseppe Valarioti segretario della
sezione di Rosarno. E proprio in piazza Valarioti parleranno in diretta tv Epifani, Bonanni e Angeletti, un lavoratore del vicino Porto di Gioia Tauro, una ragazza extracomunitatia laureatasi in Italia, un giovane disoccupato e il rappresentante dei sindaci della Piana. Alle 11.30, poi, ci sarà il collegamento con il Quirinale, dove il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, premierà i Cavalieri del lavoro. A seguire si svolgerà una serie di spettacoli di artisti locali. Non è esclusa la presenza anche di qualche ‘big’ della musica italiana, ma proprio in questi giorni gli organizzatori sono in attesa di risposte.
A spiegare il senso della giornata di Rosarno, anche il segretario generale della Cisl provinciale, Cosimo Piscioneri, il segretario generale della Uil provinciale, Pino Zito e il segretario generale della Cgil Reggio-Locri, Francesco Alì. “Dopo quello di Locri del 2006, la manifestazione nazionale del Primo maggio si svolge nuovamente in provincia di Reggio – ha detto Zito – dobbiamo mettercela tutta, tutti insieme”. “I temi sono quelli di quattro anni fa – ha dichiarato Alì – a Rosarno se ne aggiungerà un altro: quello dell`integrazione. La situazione non è cambiata, ma c`è una grande attenzione del sindacato”. “Dopo i fatti di Rosarno, sulla nostra realtà è stata aperta a livello nazionale una finestra fortemente negativa – ha poi affermato Piscioneri – questa manifestazione vuole dimostrare che la nostra è una terra d`accoglienza e non di razzismo”.
Per i tre sindacalisti, inoltre, la celebrazione della Festa del Lavoro Rosarno, è anche un’occasione da non sprecare per sollecitare il governo all’apertura di un tavolo sui problemi della Calabria. La volontà del sindacato è proprio quella, si legge in una nota della Cisl, di rilanciare da Rosarno i temi dello sviluppo e dell’occupazione e mettere in campo “una forte iniziativa di
contrasto ai poteri criminali e mafiosi, che oltre a condizionare la libertà dei cittadini, si pongono da ostacolo rispetto ad ogni possibilità di crescita economica e produttiva della Calabria”.
“La decisione delle segreterie nazionali di Cgil, Cisl e Uil di celebrare la Festa del Primo Maggio a Rosarno – spiega anche il segretario confederale organizzativo della Cisl nazionale Paolo Mezzio – va proprio in direzione di tenere accesi i riflettori su questa parte del Paese”. Secondo Mezzio “a questo grande evento il mondo del lavoro calabrese saprà come sempre corrispondere con il massimo di presenza e partecipazione mettendo in luce nel panorama nazionale la Calabria degli onesti e delle tante forze sane che quotidianamente si battono per l’affermazione dei diritti e per costruire un futuro migliore e diverso, soprattutto a vantaggio delle nuove generazioni”.
(dla sito www.conquistedellavoro.it)

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