Millecento posti di lavoro persi in sei mesi. Centoquarantadue imprese in meno, un utile di 6 milioni e 700 mila euro in meno. Duecento operai in cassa integrazione per due mesi. Sono questi i numeri di una crisi drammatica nel settore edile. Il raffronto che l’Ente Nisseno Cassa Edile ha svolto riguarda il periodo che va dal 1 ottobre 2008 al 31 marzo 2009, e dal 1 ottobre 2009 al 31 marzo 2010. Il numero di operai nell’ottobre del 2008 impiegati in provincia era di 3665, le imprese 701 e la massa salariale di circa 15 milioni di euro. A distanza di un anno il semestre di riferimento è allarmante. Le unità impiegate sono 2544 (-1121), le imprese sono scese a 559 (-142), così come il monte salari è di 8 milioni e 300 mila euro, con una differenza di oltre 6 milioni e mezzo. Di questo passo significa che nell’arco di un anno il territorio perderà oltre 250 imprese edili (che siano individuali o piccole e medie imprese) e oltre duemila posti di lavoro.
“A rallentare la ripresa sono la mancanza di interventi strutturali che frenano ogni forma di competitività e alimentano la disoccupazione”. La denuncia arriva dal segretario generale della Filca Cisl Caltanissetta, Francesco Iudici. “La forza lavoro inoperosa è elevata – dice Iudici – crescente, e finché non ci sarà un’inversione di tendenza permane il rischio di contraccolpi sui consumi. La Provincia di Caltanissetta ha annunciato una serie di interventi in tema di edilizia pubblica: chiediamo di accelerare l’iter per appaltare le opere. L’andamento economico presenta ancora molte ombre e motivi di allarme”.
“Come dimenticare la paralisi che vive il petrolchimico di Gela – continua -. Sono stati annunciati e ribaditi al tavolo regionale 500 milioni di euro per dare una boccata d’ossigeno all’occupazione e per rilanciare la competitività della fabbrica. Ad oggi non si registrano segnali diversi. L’unico dato certo è che circa 200 lavoratori edili sono in cassa integrazione per 13 settimane. La città del Golfo vive una fase di stagnazione in tema di edilizia pubblica e privata. Manca la progettualità necessaria per voltare pagina. La classe politica che uscirà fuori dalla prossima tornata amministrativa ha il compito di ridisegnare lo sviluppo economico della città e risolvere i problemi di sempre: acqua, mancanza di collegamenti viari, infrastrutture”.
Anche l’edilizia privata segna il passo. Con il piano casa qualcosa potrebbe cambiare. Per il momento si assiste ad una continua migrazione di lavoratori edili in altre province e fuori dal contesto isolano. Il ritorno alla crescita è ancora fragilissimo. La provincia di Caltanissetta è dilaniata da una disoccupazione sempre più crescente. Il territorio è spezzato non solo per la ormai vetusta della viabilità interna, ma anche per il crollo del viadotto “Geremia II” che taglia in due fette il territorio. Non si conoscono ancora i tempi di ripristino della campata. Anche per le infrastrutture si registra un silenzio assordante: l’Agrigento-Caltanissetta non ci sfiora nemmeno.