CASSA INTEGRAZIONE, NEL MESE DI MARZO E' RIPRESA A SALIRE

CASSA INTEGRAZIONE, NEL MESE DI MARZO E' RIPRESA A SALIRE

“Le ore di cassa integrazione autorizzate hanno ripreso a salire, dopo alcuni mesi di stabilità. In marzo l’aumento è stato pari al 29%, raggiungendo il livello di 122,6 milioni di ore. L’aumento è sostanzialmente omogeneo nelle diverse aree del Paese, ma vi sono situazioni di criticità, come quella della Lombardia, dove le ore di cassa aumentano di circa il 50%. Aumenti significativi si riscontrano anche in Toscana, Marche, Abruzzo, Puglia e Basilicata. Nel corso del 2009 la differenza tra ore autorizzate ed ore effettivamente utilizzate è stata ampia, per comportamenti prudenziali delle imprese, che hanno richiesto il 40% di ore in più rispetto a quelle realmente utilizzate”. Lo sostiene in una nota Giorgio Santini, Segretario Confederale della Cisl, presentando i dati dell’Osservatorio Cisl sulla Cassa integrazione e occupazione.
Preoccupante la situazione in edilizia: la cigo è cresciuta del 32%: in marzo e del 28% in febbraio. Si tratta di un andamento preoccupante in un settore che invece è di solito il primo a risentire dei primi segnali di ripresa. E’ soprattutto la cigs ad aumentare, e al suo interno aumentano in pari misura, di circa il 38%, sia la cigs vera e propria, sia la cig in deroga. A determinare il peggioramento è il settore meccanico, che registra un aumento del 60%, e rappresenta oltre la metà delle ore autorizzate di cigs nell’industria. Si segnala un boom di ore di cigs nel commercio, con un aumento del 39%. Il mese di marzo appare uno dei più problematici dall’inizio della crisi economica, soprattutto considerando che la cigs, utilizzata per le crisi strutturali, sta crescendo più della cigo, e la ha ampiamente superata , e che la cig in deroga è in aumento.
Le ore di cassa straordinaria e in deroga si assestano su livelli molto alti, segnalando difficoltà sia per grandi aziende industriali sia per le piccole e medie imprese e dei servizi. I dati Istat sull’occupazione nel 2009 offrono un quadro complessivo delle pesanti ripercussioni di oltre un anno di crisi economica sul nostro mercato del lavoro, in particolare nel Mezzogiorno, pur con un impatto fortissimo nel Nord, e più contenuto al Centro. A sopportare i costi maggiori sono stati lavoratori autonomi collaboratori, e, tra i dipendenti, i titolari di rapporti a termine. Si tratta, in larga parte, di giovani, per i quali vanno sviluppate specifiche politiche di occupabilità e incentivazione Il bilancio, per i dipendenti a tempo indeterminato, è meno sfavorevole per diversi fattori, l’allargamento della cassa integrazione, ma anche la crescita dell’occupazione degli stranieri. E’ importante che il sistema degli ammortizzatori sociali stia includendo lavoratori che precedentemente non potevano accedervi, ma diviene sempre più urgente la realizzazione delle politiche attive.
L’Osservatorio CISL, nei primi risultati di uno studio in corso, ci consegna un quadro variegato: positivo il coinvolgimento delle parti sociali in molti contesti regionali, più complicata la forte segmentazione delle politiche ed i tempi della loro attivazione. E’ necessario, su questo terreno, uno sforzo straordinario, attuando subito l’accordo Governo/Regioni/Parti sociali sulla formazione per il 2010, in attesa della ripresa economica, che, secondo i dati diffusi ieri dalla BCE e dalla Banca d’Italia, sarà lenta e debole.

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