LA FILCA-CISL DEL VENETO BOCCIA LA PROPOSTA DELL'ANCE DI RISERVARE IL 30% DEI GRANDI APPALTI ALLE PMI

LA FILCA-CISL DEL VENETO BOCCIA LA PROPOSTA DELL'ANCE DI RISERVARE IL 30% DEI GRANDI APPALTI ALLE PMI

«Riservare il 30% di grandi appalti alle piccole e medie imprese, come propone l’Ance, è una misura di stampo protezionista che non centra la vera questione: la qualificazione delle imprese edili. Imprese edili di qualità, infatti, non hanno bisogno di “riserve indiane”». Lo ha dichiarato Salvatore Federico, segretario generale Filca-Cisl del Veneto, durante convegno “Lavoro per la Legalità” in corso oggi a Mestre (sede regionale Cisl).

«Quella dell’Ance è una proposta rinunciataria per le imprese edili di qualità di una grande regione come il Veneto. A chi lo dovremmo lasciare, infatti, il restante 70%? Perché mai non dovremmo puntare ad avere il 100%? – polemizza Federico  -. La verità è che l’Ance dovrebbe avere più coraggio, e assumere, insieme al sindacato, la sola scommessa che può dare futuro al settore dell’edilizia: alzare il livello qualitativo delle imprese, vera garanzia per i lavoratori e i consumatori, e stimolare l’aggregazione degli operatori del settore, oggi troppo frammentato».

Nel merito, Federico ha avanzato alcune proposte concrete, allo studio anche degli Stati generali delle Costruzioni e della Filiera casa, che si sono riuniti per la prima volta il 1° marzo scorso (iniziativa promossa dalle organizzazioni sindacali che ha coinvolto tutte le associazioni di categoria del settore).  Una di queste è la patente a punti per le imprese, storico cavallo di battaglia della Filca-Cisl. «Le imprese di qualità, e ce ne sono in Veneto, sono quelle che investono nella formazione dei lavoratori  attraverso gli enti bilaterali del settore, nella legalità e nella sicurezza – spiega il segretario generale Filca-Cisl del Veneto -. Uno strumento utile per tenere alta la qualità delle imprese potrebbe essere la patente a punti, dalla quale decurtare i punti in caso di non rispetto delle norme di legge e di contratto, o addirittura ritirarla in caso di infrazioni gravi e abusi». 

 Nella sua relazione Federico ha fatto il punto sullo stato di salute del settore edile in Veneto, in forte sofferenza a causa della crisi economica. «Le Casse edili hanno registrato un calo del 15% degli addetti del settore – ha lanciato l’allarme Federico –. Sono invece in crescita il lavoro nero e i comportamenti illegali. Ci preoccupa in particolare l’anomala crescita delle partite iva, dietro le quali si nasconde in realtà lavoro dipendente, o l’altrettanto anomalo aumento del part-time. Ma anche la minore attenzione delle imprese alle norme sulla sicurezza con il relativo aumento dei rischi di incidenti sul lavoro».

In questa situazione di fragilità del settore si moltiplica il rischio di infiltrazioni mafiose, fenomeno che interessa anche il Veneto e che sarà affrontato nel convegno di domani a Venezia (Iuav, Tolentini-Santa Croce 191, ore 9.00), nel corso del quale la Filca-Cisl sposta il focus dalla crisi occupazionale al fenomeno della mafia economica, che sta allungando i suoi artigli anche in Veneto. La nuova, floridissima, mafia economica, che guarda con interesse alle realtà produttive del Nord dove portare a “ripulire” le ingenti quantità di denaro dei suoi traffici illeciti.

Tra i relatori sono previsti: Enzo Ciconte, docente di Storia della criminalità organizzata all’Università di Roma Tre, Vittorio Borraccetti, procuratore distrettuale antimafia del Veneto, don Luigi Tellatin, responsabile Libera Veneto. Porterà la sua testimonianza un imprenditore calabrese che si è ribellato alla ‘Ndrangheta e che ora, minacciato dalla cosche, vive sotto la protezione dello Stato. A tirare le conclusioni dell’intensa mattinata sarà il segretario generale nazionale della Filca-Cisl Domenico Pesenti.

La due-giorni di convegni “Lavoro per la Legalità” è organizzata dalla Filca-Cisl Veneto insieme alle federazioni di Calabria, Alto Adige, Trentino e Friuli-Venezia Giulia e con l’associazione Libera.

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