La Provincia di Caltanissetta è entrata in una crisi senza precedenti. Tra l’ultimo trimestre del 2008 e l’ultimo trimestre del 2009, nel settore edile si sono persi circa 1000 di posti di lavoro. “A rallentare la ripresa – spiega il segretario generale della Filca nissena, Francesco Iudici – sono la mancanza di interventi strutturali che frenano ogni forma di competitività e alimentano la disoccupazione. La forza lavoro inoperosa è elevata, crescente, e finché non ci sarà un’inversione di tendenza permane il rischio di contraccolpi sui consumi. La Provincia regionale di Caltanissetta ha annunciato una serie di interventi in tema di edilizia pubblica: chiediamo di accelerare l’iter per appaltare le opere. L’andamento economico presenta ancora molte ombre e motivi di allarme. Come dimenticare – prosegue Iudici – la paralisi che vive il petrolchimico di Gela. Sono stati annunciati e ribaditi al tavolo regionale 500 milioni di euro per dare una boccata d’ossigeno all’occupazione e per rilanciare la competitività della fabbrica. Ad oggi non si registrano segnali diversi. L’unico dato certo è che circa 200 lavoratori edili sono in cassa integrazione per 13 settimane. La città del Golfo – ha detto il numero uno della Filca di Caltanissetta – vive una fase di stagnazione in tema di edilizia pubblica e privata. Manca la progettualità necessaria per voltare pagina. La classe politica che uscirà fuori dalla prossima tornata amministrativa ha il compito di ridisegnare lo sviluppo economico della città e risolvere i problemi di sempre: acqua, mancanza di collegamenti viari, infrastrutture. Anche l’edilizia privata segna il passo. Con il piano casa qualcosa potrebbe cambiare. Per il momento si assiste ad una continua migrazione di lavoratori edili in altre province e fuori dal contesto isolano. Il ritorno alla crescita è ancora fragilissimo. La provincia di Caltanissetta è dilaniata da una disoccupazione sempre più crescente. Il territorio è spezzato non solo per la ormai vetusta della viabilità interna, ma anche per il crollo del viadotto “Geremia II” che taglia in due fette il territorio. Non si conoscono ancora i tempi di ripristino della campata. Anche per le infrastrutture si registra un silenzio assordante: L’Agrigento-Caltanissetta non ci sfiora nemmeno”.