Oltre cinquemila edili calabresi hanno un nuovo contratto. Per la prima volta nella storia della regione, infatti, è stato sottoscritto il Ccnl per i dipendenti delle imprese artigiane, cooperative e della piccola e media impresa. Il testo è stato sottoscritto da Cna Costruzioni, Aniem Confapi, Claai, Ancpl Legacoop e da Filca, Feneal e Fillea.
“Questa importante firma – spiega Luciano Belmonte, segretario generale della Filca di Calabria – è il miglior regalo per i 15 anni di vita dell’Edilcassa regionale, celebrati lo scorso settembre. Con questo testo abbiamo voluto rilanciare non solo il ruolo del contratto vero e proprio, a seguito della riforma sottoscritta dalla Cisl, ma anche quello degli Enti bilaterali, attraverso un impegno proficuo che ha avuto come obiettivo primario il rilancio del settore edile in Calabria, nel rispetto della legalità e della qualità del lavoro, per i lavoratori e le imprese”.
Oltre al valore storico, per questo esordio assoluto del contratto, un altro motivo di soddisfazione è di aver racchiuso tre categorie di lavoratori sotto un unico testo. “In un settore ed in una regione dove ci sono tante imprese – aggiunge Belmonte – di cui un numero elevato senza neanche un dipendente, il contratto firmato può consentire al sindacato un intervento chiaro per ricondurre i lavoratori e le imprese nell’alveo della bilateralità e quindi della regolarità. Tutto questo attraverso il ruolo importante degli Enti Bilaterali”. Il testo sottoscritto tra le parti introduce elementi innovativi come la parificazione delle prestazioni assistenziali per i lavoratori dell’Edilcassa Regionale, che quindi risulteranno uguali per tutto il territorio calabrese, un criterio omogeneo anche per le retribuzioni, e la necessità di una maggiore presenza del sindacato nei luoghi di lavoro. Importanti novità, inoltre, si registrano sui temi dell’igiene, dell’antinfortunistica, della sicurezza e dei subappalti.
“Il motivo di maggior orgoglio – spiega il numero uno della Filca calabrese – è l’aver parificato e per certi versi migliorato il contratto rispetto a quello sottoscritto con l’Ance. Gli aumenti dell’Elemento economico territoriale sono pari al +7% ed in linea con gli orientamenti nazionali, ma quello che più va osservato è che gli aumenti di alcune prestazioni contrattuali sono uguali a quelli riconosciuti dalle imprese del settore industria: citerei per esempio il salario diretto di competenza territoriale, la mensa, il trasporto, la trasferta. Gli stessi lavoratori che si muovono in tutto il territorio regionale – osserva Belmonte – usufruiranno delle stesse prestazioni e attraverso queste tutele sarà possibile combattere in modo più efficace tutte le forme camuffate di lavoro regolare. La stipula del presente contratto – conclude – consentirà in una terra difficile pervasa dall’illegalità e dalla criminalità organizzata, come quella calabrese, una qualità del lavoro che parta dal riconoscimento costituzionale del diritto al lavoro stesso, in un sistema di regole certe e condivise, e fa di questo contratto un evento storico per la Calabria ed il settore edile”.
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