Il 2009 è stato l’annus horribilis per l’industria italiana: la produzione è crollata complessivamente del 17,4%, rispetto al 2008. L’allarme arriva dall’Istat, precisando che il calo corretto per gli effetti di calendario è stato del 17,5%. Si tratta della diminuzione più forte dal ’91, primo anno di confronto delle serie storiche. A dicembre il calo è stato dello 0,7% rispetto a novembre e del 2,3% rispetto a dicembre 2008. Su base mensile il calo corretto per gli effetti di calendario è del 5,6%. Gli indici destagionalizzati dei raggruppamenti principali di industrie registrano variazioni congiunturali positive per i beni di consumo (+1,7% per il totale, +2,2% per i beni non durevoli, una variazione nulla per i beni durevoli) e per i beni intermedi (+1,2%). Variazioni negative riguardano invece i beni strumentali (-1,6%) e l’energia (-0,2%). A novembre il dato congiunturale era stato pari al +0,2% mentre quello tendenziale aveva evidenziato un calo del 5,2%.
Il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, ha rivolto un appello al governo centrale e a quello locale perchè si metta a punto una strategia per far fronte alla crisi industriale e non ci si limiti a “mettere le pezze dove c’è lo strappo”. “In questo momento bisognerebbe curare il sistema produttivo italiano, mentre stiamo solo a mettere pezze dove c’è lo strappo: non si può andare avanti così”, ha detto il leader sindacale commentando il forte calo della produzione industriale. “Non si agisce nè a livello locale nè centrale. Bisogna attrezzarsi al dopo crisi per avere realtà produttive in grado di tenere testa alla sfida. Si affronta, invece, solo con populismo la situazione delle aziende che erano già in difficoltà prima della crisi. Tutti i paesi si stanno attrezzando per una exit strategy, mentre noi non stiamo facendo nulla. Neppure l’edilizia si usa come strumento anticiclico come invece avviene negli Stati Uniti. Credo che la classe dirigente debba fare il punto dandosi una strategia e non trastullarsi da questioni che la distraggono”, ha concluso Bonanni.
In una nota è intervenuto anche il segretario confederale Cisl, Luigi Sbarra: “Il 2010 dovrà essere un anno di politiche attive, per l’industria e per il lavoro. L’occupazione industriale è in riduzione anche con il freno degli ammortizzatori sociali. Ormai il tempo dell’attesa fiduciosa ci sembra scaduto realmente “. “La riduzione della produzione industriale di dicembre sul mese
precedente (-0,7%) ha spento i facili entusiasmi di chi già considerava alle spalle la crisi industriale”. “L’ultimo trimestre dello scorso anno si chiude con un -0,8% sul trimestre precedente e -17,4% in ragione d’anno, confermando un orizzonte incerto e discontinuo della ripresa. La situazione di sofferenza – ha concluso Sbarra – è molto diversa nei vari settori, con una situazione ancora drammatica nella fabbricazione di macchinari (-28,7%), nella metallurgia (-28,1%) e la fabbricazione di mezzi di trasporto (-25,2%). La ripresa ancora non si vede, soprattutto per i beni d’investimento, segno che il ciclo economico non è ripartito”.
L’analisi per settore attività economica segnala a dicembre, rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, variazioni positive nei settori dei prodotti chimici (+7,8%), dell’attività estrattiva (+5,6%), delle industrie alimentari (+3,6%) e dei prodotti farmaceutici (+3,2%). Le diminuzioni maggiori si sono registrate per la fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (-14,5%), per i macchinari e attrezzature n.c.a (-14,4%), per la metallurgia e prodotti in metallo (-13,7%). Nel confronto tra la media dell’intero anno 2009 e quella del 2008, l’unica variazione positiva ha riguardato i prodotti farmaceutici (+2,8%). Le variazioni negative più marcate si sono registrate nei settori della metallurgia e prodotti in metallo (-29,1%), dei macchinari e attrezzature n.c.a (-28,7%) e delle apparecchiature elettriche e per uso domestico non elettriche (-26,8%). Il 2009 è stato l’annus horribilis per l’industria italiana: la produzione è crollata complessivamente del 17,4%.
(dal sitowww.conquistedellavoro.it)