Nella sede Ance Nazionale a Roma questa mattina è stata presentata alle controparti datoriali (Confindustria, Cooperative e Associazioni
Artigiani) la piattaforma per il rinnovo del contratto edile che riguarderà oltre un milione di lavoratori dipendenti in un settore
che vale circa l’8% del PIL e che da anni sta contribuendo alla
crescita del Paese.
Dopo il saluto di Federica Brancaccio, presidente dell’Associazione
nazionale costruttori edili, i segretari generali di FenealUil, Filca
Cisl e Fillea Cgil, Vito Panzarella, Enzo Pelle e Alessandro Genovesi
hanno illustrato i punti fondamentali e gli elementi di novità
della piattaforma, che a partire da oggi saranno al centro della
trattativa.
“Dobbiamo avere coraggio e gestire questa fase complessa di
consolidamento e sviluppo del settore, guardando agli interessi
generali del Paese. Il nostro è un sistema di relazioni industriali
che ha vissuto momenti difficili ma che ha scelto negli ultimi tempi
la via della qualificazione professionale ed industriale. E anche
questa piattaforma vuole essere in continuità con la scelta degli
ultimi contratti. Oggi ci sono tutte le condizioni per dimostrare che
il no-stro settore è all’avanguardia, anche agendo un’importante
redistribuzione salariale con un aumento retributivo richiesto di 275
euro a parametro 100 (operaio comune)”. E’ quanto dichiarano i
segretari generali Fenealuil Filca Cisl e Fillea Cgil a margine
dell’incontro per l’illustrazione della Piattaforma di rinnovo
dei Ccnl Edili 2024-2027.
“Siamo oggi facilitati da un contesto in cui sempre di più gli
investimenti pubblici, privati e la stessa domanda di mercato
chiedono più infrastrutture resilienti, più riqualificazione, più
rigenerazione. E venendo da anni di alti profitti e con
l’aspettativa di crescita anche per i prossimi tre, quattro anni
siamo convinti ci siano tutte le condizioni per recuperare il potere
d’acquisto perso dai lavoratori a causa dell’alta inflazione
passata e per redistribuire ricchezza. Gli stessi dati relativi al
Durc di Congruità ci dicono che siamo un sistema in salute, avendo
in meno di 3 anni censito 47 miliardi di euro di can-tieri edili, 100
mila imprese regolari e circa ‘solo’ 4 mila irregolari”.
“Siamo di fronte ad un bivio – continuano i leader degli edili di
Cgil, Cisl e Uil – e dobbiamo fare del contratto un importante
passaggio politico, nel senso buono del termine, per tutto il nostro
settore, per riconoscere valore alle professionalità, rendere
attrattivo il lavorare in cantiere, far crescere in termini
organizzativi e di dimensione le imprese”.
“E’ nostro obiettivo proseguire sulla strada della regolarità,
della qualificazio-ne e professionalizzazione il più possibile
condivisa con la parte più avanzata e innovativa delle imprese –
hanno dichiarato Vito Panzarella, Enzo Pelle, Alessandro Genovesi –
anche grazie ad un sistema bilaterale, delle Casse edili ed
Edilcasse, delle nostre scuole e dei nostri Comitati Paritetici per
la sicurezza, che vanno anch’essi chiamati a fare di più e meglio
in tutto il Paese”.
Formazione, sicurezza, valorizzazione dei RSLT, inclusione e
riconoscimento delle figure tecniche e impiegatizie, maggiori
controlli sugli orari di lavoro di fatto: questi gli altri temi che
saranno al centro del confronto. “Nella nuova piattaforma infatti
abbiamo inserito, anche per effetto dei mutamenti climatici, una
ipotesi di riorganizzazione degli stessi orari e modelli, –
aggiungono – pronti a discutere senza pregiudiziali come implementare
in modo nuovo modelli di impresa al passo con la sfida ambientale e
tecnologica”.
“Ci auguriamo – concludono Panzarella, Pelle e Genovesi – che
le imprese siano responsabili, riconoscano ai tanti operai, tecnici e
impiegati il loro grande contributo, visto che dal dopo Covid ad oggi
non si sono mai risparmiati per il bene del Paese e che oggi sono i
principali protagonisti del PNRR e dei Fondi Complementari per
costruire nei prossimi anni città e reti più sicure ed efficienti.
Auspichiamo un rinnovo in tempi brevi e con contenuti e
riconoscimenti economici di valore”.