È stata sottoscritta ieri l’ipotesi di accordo di II livello per il Gruppo Buzzi Unicem, valido fino al 31 dicembre 2026, evitando così la sovrapposizione dei cicli negoziali con il rinnovo del contratto nazionale del cemento. L’intesa riguarda 1.600 addetti in 10 stabilimenti in tutta Italia.
Soddisfatti i sindacati: “Dal punto di vista normativo – spiegano i segretari nazionali Mauro Franzolini, FenealUil, Claudio Sottile, Filca-Cisl, Tatiana Fazi, Fillea-Cgil – l’accordo ha il merito di aver accolto molte delle nostre richieste: aggiornato il contenuto del sistema di relazioni sindacali; riconosciuto in materia di formazione, un ruolo maggiore agli RLSSA e ai delegati alla formazione; previste 12 ore aggiuntive di aula e vengono introdotti temi come la digitalizzazione, le politiche e le parità di genere. Istituito un tavolo di “sito produttivo” su sostenibilità ambientale, introdotto la staffetta generazionale per favorire la trasmissione delle competenze nonché l’uscita dai turni, a parità di stipendio, al raggiungimento del 65 anno di età”.
La salute e la sicurezza restano temi centrali: “Con l’accordo – spiegano i tre sindacalisti – viene istituita una commissione tecnica composta da Rspp e Rlssa (Responsabile Servizio Prevenzione e Sicurezza e Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza, Salute e Ambiente).
Novità anche in tema di benessere organizzativo con la possibilità di regolamentare il lavoro agile e per individuare un percorso condiviso finalizzato ad iniziative in tema di conciliazione vita-lavoro. Viene migliorata la fruizione delle 3 giornate di permesso retribuito per le persone che svolgono attività di volontariato”.
Molto significativi anche i risultati ottenuti sul fronte economico: “Il premio di risultato – spiegano Franzolini, Sottile, Fazi – viene calcolato sulla base di 3 parametri, indipendenti tra loro: la produttività, la redditività e la Co2. È prevista una verifica annuale riguardante l’andamento dei suddetti obiettivi. Ai 3 parametri che determinano la quota del PdR viene aggiunta un’ulteriore quota del 23% della somma dei 3 valori che scaturiscono dai 3 indicatori per il 2024, 24% per il 2025 e 25% per il 2026 sul fondo di previdenza complementare settoriale Concreto.
Nel corso della vigenza contrattuale le parti valuteranno la possibilità di istituire forme di welfare contrattuale. Verrà anche esaminato lo strumento della Banca ore solidale.
Ora l’ipotesi di accordo passa al vaglio dei lavoratori, che si esprimeranno sul testo nelle assemblee.