“È stato a dir poco avvilente ascoltare al Salone del Mobile le dichiarazioni del presidente di FederlegnoArredo, Claudio Feltrin, sull’exploit del settore del legno. Siamo ovviamente felici che un settore importante della nostra economia, una eccellenza del Made in Italy, stia conoscendo un momento di forte crescita. Ma non citare i lavoratori, ‘dimenticarsi’ dei 200mila addetti che grazie alla loro professionalità hanno reso grande il settore, ci sembra davvero grave”. Lo ha dichiarato il segretario generale della Filca-Cisl, Enzo Pelle.
“Le imprese, dunque, ma anche le istituzioni, sembrano non accorgersi che il fatturato record del 2022, pari a 56,5 miliardi di euro, in aumento del 12,5% rispetto al 2021, sia il frutto di un lavoro serio, qualificato, responsabile degli addetti. Gli stessi addetti che risultano spesso sotto inquadrati, soprattutto nell’indotto delle grandi realtà del legno, e che non hanno un contratto dal 31 dicembre scorso. Lavoratori che sono stati letteralmente umiliati dalle risposte di Federlegno alle richieste dei sindacati di categoria, FenealUil, Filca-Cisl, Fillea-Cgil. Non mi addentro nei tecnicismi – aggiunge Pelle – mi limito a denunciare l’atteggiamento della controparte, che ha rinnegato il meccanismo dell’Ipca, l’indice dei prezzi al consumo armonizzato, non depurato dai costi energetici, che garantisce il recupero dell’inflazione reale per i lavoratori. Un impianto già previsto negli ultimi due rinnovi, ma che oggi Federlegno sconfessa.
Al Salone del Mobile Feltrin, ma anche i politici – denuncia il segretario generale della Filca – hanno perso un’occasione preziosa per ricordare che il settore del legno è composto non solo da aziende ma anche da un patrimonio di professionisti veri, che con le loro specializzazioni e con il loro operato rendono possibile la trasformazione di progetti in opere dalle fattezze artistiche, contribuendo alla grandezza del design italiano. La formazione e la qualificazione professionale sono il fulcro di questo comparto, per realizzare processi innovativi sempre più rispettosi dell’estetica, dell’abitare e dell’ambiente. E il sindacato è protagonista di questi cambiamenti anche nel settore del legno: una maggiore partecipazione dei lavoratori, insieme alla formazione, rappresentano la via maestra per garantire crescita sostenibile di questo modello industriale, con una maggiore attenzione al sociale. Concetti che ribadiremo domani in 7 piazze italiane, nella giornata dello sciopero nazionale del settore”, ha concluso Pelle.