“Il settore delle Costruzioni sta affrontando le nuove sfide normative pubbliche e private con un mercato parcellizzato che necessita di qualificazione: sostenibilità energetica e sociale, economia circolare, inclusione sociale attraverso l’innovazione tecnologica delle infrastrutture cittadine. In sintesi, le norme devono aiutare qualificare il sistema impresa e le professionalità che operano, per contribuire a raggiungere gli obiettivi posti dal PNRR, ma soprattutto per rilanciare il sistema paese con un’edilizia amica dell’ambiente e della sostenibilità”. Lo ha dichiarato Enzo Pelle, segretario generale della Filca-Cisl.
“In questo panorama – ha proseguito – si inserisce certamente il Bonus 110%. Questo provvedimento ha ricevuto molteplici modifiche che si sono stratificate nel corso del suo utilizzo: pensiamo, a titolo di esempio, al prezzario sulle lavorazioni, alla normativa anti frode, alla verifica di applicazione contrattuale, all’obbligatorietà delle attestazioni SOA per lavori di importo superiore ai 516 mila euro, con DL 21/2022, e ora alle modifiche introdotte dal Decreto Aiuti bis, che hanno regolamentato la responsabilità tra cedente e cessionario del credito. Questo lungo percorso di stratificazione normativa e correttivi che ha caratterizzato questo incentivo continua a maturare soluzioni volte all’adeguamento. Proprio adesso che stiamo qualificando e affinando i provvedimenti – ha sottolineato il numero uno della Filca – non è pensabile che abbia breve respiro. Come sostenuto in più riprese è necessario dare struttura agli investimenti pubblici nel campo privato. In particolare quando hanno obiettivi di sostenibilità e di miglioramento del mercato, di offerta e di lavoro. È necessario dare continuità ai finanziamenti facendo tesoro delle esperienze maturate, solo così sarà possibile creare un testo unico normativo (vedi, ad esempio, l’esperienza della ricostruzione privata nelle aree del sisma) che indirizzi tali investimenti, includendo anche le finalità concrete di utilizzo e partecipazione”.
“Magari è bene focalizzarsi di più sulle tipologie abitative come i condomini e le case popolari – ha specificato Pelle – dove si concentra un alto numero di beneficiari, dare priorità alle classi energetiche più basse e tenere conto delle condizioni economiche dei proprietari. È fondamentale la strutturalità dei finanziamenti per dare prospettiva agli investimenti sia da parte delle imprese, sia da parte del mondo del lavoro che vi opera. Solo così sarà possibile sviluppare le potenzialità di un settore che deve innovare e rinnovarsi nel segno della sostenibilità degli edifici. Mettere fretta e scadenze a breve crea anomalie di sistema che incidono sui prezzi, la sicurezza e la qualità del prodotto finito e spesso non premia i più meritevoli. Stabilizzare una misura come il bonus 110% per un periodo medio lungo potrebbe produrre importanti benefici sul vetusto ed energivoro patrimonio edilizio delle periferie delle nostre città. Stiamo parlando di uno strumento che potrebbe coinvolgere il partner pubblico che attraverso modelli di intervento leggeri potrebbe dare valore aggiunto all’opera. Questo permetterebbe di aumentare il beneficio sulle azioni future anche nel campo degli affidamenti pubblici, contribuendo a un sistema virtuoso che fornisca qualità nel costruito generando benessere e migliorando la vita delle persone”, ha concluso il segretario generale della Filca.