Responsabilità delle imprese anche per le ditte in sub appalto, misure anticorruzione, maggiore sicurezza nei cantieri, istituzione di una cabina di regia: sono alcune delle novità introdotte dal protocollo di legalità per i contratti e per le opere future relativi al Mose, firmato in Prefettura a Venezia dalla direttrice del ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili, dalla commissaria al Mose, dal commissario liquidatore del Consorzio Venezia Nuova, dal presidente di Confindustria Venezia Rovigo e dai rappresentanti sindacali delle categorie interessate. “Tra le novità più interessanti dell’accordo – spiega Andrea Grazioso, segretario generale della Filca Cisl di Venezia – che aggiorna il precedente protocollo del 2018, c’è sicuramente l’istituzione di una “cabina di regia” per un monitoraggio congiunto e una valutazione complessiva della situazione, che opererà presso la Prefettura e alla quale parteciperanno oltre ai sottoscrittori del protocollo anche tutti i soggetti che il Prefetto riterrà di individuare in relazione alle caratteristiche dell’intervento. Il testo prevede che il concessionario, il gestore dell’interferenza e tutti gli operatori economici della filiera, debbano assumere l’onere derivante dal rispetto degli accordi in materia di sicurezza e sulla repressione della criminalità. I subcontraenti, inoltre, sono obbligati all’osservanza del protocollo tramite l’inserimento di clausole contrattuali ad hoc”.
Il testo prevede anche la costituzione di una banca dati informatica e dell’anagrafe degli esecutori, nella quale sono raccolti i dati relativi ai soggetti che intervengono a qualunque titolo nella progettazione e nella realizzazione dell’opera. Inoltre saranno garantiti la verifica delle condizioni di sicurezza dei cantieri, il rispetto dei diritti dei lavoratori impiegati, il monitoraggio della somministrazione della manodopera. Tra le altre novità c’è il “Settimanale del Cantiere”, nel quale annotare gli accessi di mezzi e personale nel cantiere. Ogni operatore economico coinvolto nella prestazione di lavori e forniture, dovrà comunicare i dati relativi alla forza lavoro presente in cantiere, specificando per ciascuna unità la qualifica professionale, i dati relativi al periodo complessivo di occupazione o in caso di nuove assunzioni le modalità di reclutamento della manodopera e le tipologie professionali necessarie ad integrare il quadro delle esigenze, le informazioni relative al percorso formativo seguito dal lavoratore. Presso la Prefettura verrà costituito un apposito tavolo di monitoraggio dei flussi di manodopera per contrastare le possibili infiltrazioni della criminalità organizzata nel ciclo di realizzazione dell’opera, le mobilità di assunzioni di manodopera, i relativi adempimenti sulla legislazione sul lavoro e sul contratto applicato. Tra gli altri compiti del tavolo c’è quello di segnalare le violazioni in merito alla sicurezza dei lavoratori nel cantiere e alla utilizzazione delle tessere di riconoscimento. Il prefetto Vittorio Zappalorto ha specificato che l’obiettivo del protocollo è quello di “prevenire e contrastare qualsiasi tentativo di infiltrazione mafiosa nel circuito economico e legale, estendendo i controlli a tutti gli operatori economici della filiera, dall’affidatario dell’appalto alle ditte che stipulano subcontratti, anche se relativi ad attività collaterali. Prevede sanzioni e la tracciatura di tutti i pagamenti”, ha sottolineato il prefetto. Per il Mose ci sono 538 milioni a disposizione, la chiusura del cantiere è prevista entro il 31 dicembre 2023.