RESTAURO, PETIZIONE AL PRESIDENTE NAPOLITANO

RESTAURO, PETIZIONE AL PRESIDENTE NAPOLITANO

bannerrestauroSi appellano al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, i lavoratori che operano quotidianamente negli interventi di conservazione e restauro del patrimonio culturale italiano. Con una petizione lanciata dai sindacati Feneal-Uil, Filca-Cisl e Fillea-Cgil si chiede infatti la modifica dei criteri di certificazione per l’accesso alla prova di idoneità abilitante alla professione. Tali criteri, richiesti dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, escluderebbero di fatto circa 20.000 lavoratori dalla possibilità di accedere alla prova. La mancanza di un indirizzo formativo coerente ed organico ha ostacolato la crescita del settore: dal 1944 ad oggi i diplomati usciti dalle Scuole di Alta Formazione sono circa 1000. Un numero assolutamente insufficiente a soddisfare le esigenze di personale specializzato. E se da un lato è comprensibile la preoccupazione che porta a chiedere l’istituzione di un elenco di restauratori abilitati, dall’altro appare necessario dare risposte a quanti operano nel settore in condizioni di sfruttamento, precarietà, ricattabilità e rischio per la salute e la sicurezza. Ecco perché con la petizione si chiede una assunzione di responsabilità degli organi competenti, come previsto dall’art. 9 della Costituzione, nei confronti del patrimonio culturale che sono chiamati a tutelare e nei confronti dei lavoratori che svolgono tale attività. Rivalutare i criteri di selezione per l’accesso alla prova, e più in generale rivedere il sistema di documentazione dei titoli, vuol dire garantire il mantenimento nel settore delle risorse umane fino ad oggi coinvolte.
 
IL TESTO DELLA PETIZIONE
E’ POSSIBILE ADERIRE INVIANDO UNA MAIL A federazione_filca@cisl.it O RECANDOSI PRESSO LE SEDI DELLA FILCA-CISL IN TUTTA ITALIA.

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