Il 24 marzo scorso ennesimo incidente mortale in un cantiere, il decimo negli ultimi 6 anni
Otto ore di sciopero in tutti i cantieri edili della provincia e presidio davanti alla Prefettura: questa la risposta di Filca-Cisl, Feneal-Uil e Fillea-Cgil di Torino all’ultimo infortunio mortale avvenuto il 24 marzo scorso nel capoluogo regionale in cui ha perso la vita Vincenzo Romano, originario di Nardò e nel capoluogo piemontese da cinque anni per inseguire un lavoro stabile e sicuro.
I sindacati provinciali di categoria sono scesi in piazza ieri per chiedere maggiore sicurezza, l’istituzione di un Osservatorio Telematico presso le Prefetture con il compito di vigilare e monitorare l’attività nei cantieri e soprattutto per dire “basta alle morti bianche”. Dal 2006 ad oggi dieci lavoratori hanno perso la vita nel settore delle costruzioni e il tavolo prefettizio, istituito quasi due anni fa, non solo non ha dato i frutti sperati ma ha mostrato tutti i suoi limiti, limitandosi più che altro a mediare tra i diversi interessi in campo.
“I lavoratori continuano a pagare con il prezzo della propria vita – ha detto il segretario generale della Filca di Torino, Antonio Castaldo – le distorsioni di un sistema che attraverso il criterio del massimo ribasso nelle aggiudicazioni delle gare, nel subappalto incontrollato, del lavoro irregolare, della mancata formazione produce il risultato che è sotto gli occhi di tutti. Le modifiche al Testo Unico sulla Sicurezza proposte dal governo costituiscono un grande passo indietro soprattutto per quanto riguarda la riduzione delle sanzioni agli imprenditori. Le sanzioni non sono penalizzanti per le imprese ma costituiscono un deterrente per il rispetto delle regole nei cantieri”.
Per Franco Turri, segretario nazionale della Filca Cisl che ha chiuso il comizio di Torino “occorre rendere certe e tempestive le sanzioni”. “Eliminare il documento di valutazione dei rischi – ha ribadito il segretario nazionale della Filca – vuol dire innanzitutto abbassare il livello di prevenzione. Alle Prefetture chiediamo la convocazione di tavoli locali di confronto sulla sicurezza con tutti i soggetti interessati e l’istituzione di osservatori telematici permanenti e alle nostre controparti di continuare la lotta contro le irregolarità espellendo dal settore tutte le imprese non in regola e che non applicano le norme sulla sicurezza”.
Tra i lavoratori che hanno manifestato sotto il Palazzo della Prefettura in piazza Castello, nonostante la pioggia incessante, si avvertiva un senso di sfiducia verso il governo e le istituzioni ma anche la voglia di lottare per cambiare le cose. È opinione diffusa che chi ha il compito di garantire la sicurezza ai lavoratori e non lo fa con il sufficiente rigore deve essere sanzionato. I soli richiami a leggi e a normative, evidentemente, non bastano. Non aiutano certo le ultime modifiche proposte dal governo al Testo Unico sulla Sicurezza che indebolisce la parte sanzionatoria e dei controlli, vanificando gli sforzi degli organi ispettivi e del sindacato. Da Torino il messaggio è forte e inequivocabile: Basta morire di lavoro!”.
Rocco Zagaria