Milano
Villa: “Progetto per sviluppare una cultura riformista e di rinnovamento”
Dare voce ai lavoratori, far ascoltare da un pubblico ampio coloro che in questa epoca ricca di tecnologie informatiche e di strumenti mediatici e televisivi faticano a farsi sentire. È questo l’obiettivo della nuova rivista della Filca Cisl Lombardia “Le voci del villaggio” della quale in questi giorni è in distribuzione il primo numero. Periodicità trimestrale, 64 pagine più quattro di copertina, prima tiratura di 12mila copie, con l’obiettivo di arrivare alle 40mila, puntando a raggiungere la gran parte degli iscritti al sindacato delle costruzioni nella regione.
“Siamo in piena emergenza educativa – ha spiegato nel corso della presentazione il segretario regionale della Filca, nonché vicedirettore del giornale, Battista Villa – e con il progetto Le voci del villaggio intendiamo dare un contributo effettivo, dall’osservatorio privilegiato del nostro sindacato, allo sviluppo di una cultura riformista e di rinnovamento”. Le prime pagine della rivista si aprono con un servizio dedicato alla presenza delle mafie nel Nord d’Italia che, oltre a disegnare la pericolosità delle ramificazioni della delinquenza organizzata, invita a stare in guardia in vista dell’ Expo 2015 e dei tanti soldi che arriveranno a Milano. Tra gli altri temi trattati, si segnalano la sicurezza del lavoro nei cantieri e il degrado urbano, ma anche le prospettive della presidenza Obama negli Stati Uniti e la crisi mondiale del credito.
L’impostazione è quella di un magazine classico e alla sua direzione è stata chiamata una giornalista di lunga carriera. “Le voci del villaggio è un mio sogno. Ce l’avevo da tanto nella testa e nel cuore ma non ero ancora riuscita a mettergli le gambe – scrive nel suo editoriale Lucia Vastano -. Ho partecipato come relatrice a numerosi seminari, conferenze, gruppi di studio organizzati dagli amici della Filca. Mi sono confrontata con loro sui temi della legalità, dell’informazione, delle guerre. E così, lavorando insieme, ho scoperto che io e la Filca avevamo un sogno condiviso: stare vicino ai lavoratori e alle loro famiglie, ascoltare i loro problemi, le loro proposte, le loro speranze”.
Numerosi i collaboratori che arricchiscono il giornale con il loro contributo: da Susanna Tamaro a Diego Novelli, a Paolo Cacciari, Don Ciotti. Spetta ora ai lettori un giudizio sull’utilità e il valore dell’iniziativa.
Costantino Corbari