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SICUREZZA IN EDILIZIA, OGGI SCIOPERO NAZIONALE

SICUREZZA IN EDILIZIA, OGGI SCIOPERO NAZIONALE

Roma
Un’ora in tutta Italia, 8 in Toscana
Braccia incrociate per un’ora e assemblee in tutti i cantieri. È la risposta di Filca, Feneal e Fillea alla drammatica sequela di incidenti sul lavoro che hanno visto vittime operai edili. L’ultimo, quello avvenuto nel lotto 13 della Variante di Valico A1 a Firenze, è costato la vita a tre lavoratori. Nei giorni scorsi i sindacati hanno chiesto incontri alle istituzioni, agli organismi preposti al controllo della sicurezza e soprattutto al committente Autostrade, al quale hanno sollecitato l’impegno ad arrivare in tempi brevi ad un protocollo nazionale per gestire la sicurezza nei luoghi di lavoro anche nelle ditte appaltatrici. E oggi in tutta Italia a fine giornata e a fine turno di lavoro ci sarà un’ora di sciopero (otto nel capoluogo toscano) per richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica sul tema della sicurezza sul lavoro.
“Siamo una delle nazioni al mondo con il maggior numero di leggi in materia di sicurezza sul lavoro – fa notare Domenico Pesenti, segretario generale della Filca-Cisl – ma evidentemente questo non basta. Ancora oggi, per esempio, il Testo unico sulla sicurezza resta inapplicato e lo stesso testo è stato più volte messo in discussione da questo governo, su pressione della Confindustria. Per fortuna il nuovo contratto dell’edilizia, approvato a giugno, ha introdotto, grazie alla spinta dei sindacati, 16 ore di formazione obbligatoria per i neo-assunti e corsi formativi anche per coloro i quali si avviano all’attività edile. Resta il problema dei subappalti – accusa ancora Pesenti – emerso proprio nei cantieri della Variante di Valico: qui a 4 anni dalla conclusione dei lavori il numero degli infortuni mortali risulta superiore a quello registrato nella realizzazione dell’Alta Velocità Bologna-Firenze, affidata a una sola impresa esecutrice. Per la Variante di Valico, invece, la tratta è stata suddivisa in molti lotti, incrementando la catena dei subappalti e aumentando le difficoltà nel verificare l’organizzazione del lavoro e la sicurezza”.
Ogni anno l’edilizia fa registrare oltre 300 vittime sul lavoro. Mancanza di formazione, difficoltà di comprensione per gli stranieri, lavoro nero, frammentazione del lavoro, orari massacranti, disapplicazione delle più elementari norme di sicurezza. Ma anche fatalità e quindi necessità di migliorare ulteriormente la normativa già esistente. Dai primi accertamenti, infatti, sembra che a provocare la tragedia della variante di valico sia stato il cedimento di un perno: un bullone più corto, oppure avvitato male, o infine difettoso. È stato proprio il cedimento del bullone a far inclinare la piattaforma, da cui i tre operai sono precipitati facendo un volo di 40 metri. Una tragedia che ricorda quella di Villaneggia, in provincia di Torino, in un cantiere perfettamente a norma. In quel caso a provocare l’incidente mortale fu il cedimento delle alette metalliche che bloccano la tavola fermapiede. Circostanza che ha portato la vedova dell’operaio ad intraprendere una vera battaglia, insieme alla Filca, per introdurre una piccola ma sostanziale modifica alla normativa che regola l’installazione dei ponteggi. Vicenda raccontata su Conquiste del Lavoro dell’11 settembre scorso.

Vanni Petrelli

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