Roma
Casse Edili, accordi in Emilia-Romagna e Veneto
L’obiettivo è quello di semplificare le procedure legate alla Cassa Edile per i lavori effettuati in cantieri fuori dalla provincia di iscrizione. In Emilia-Romagna ed in Veneto ci stanno provando, grazie a due diversi accordi sottoscritti dai sindacati di categoria Filca, Feneal e Fillea. “Il nostro è il primo accordo del genere fatto in Italia – spiega Ciro Donnarumma, segretario generale della Filca Emilia-Romagna – ed il primo mese di rodaggio direi che ha prodotto ottimi risultati”. L’accordo, in vigore dal 1° giugno, interessa tutte le associazioni datoriali (Cna Costruzioni, Confartigianato, Collegio Edile UnionApi). “Con questa intesa – prosegue Donnarumma – copriamo praticamente tutte le associazioni datoriali della regione. In Emilia-Romagna, lo ricordo, ben il 70% è rappresentato da cooperazione e artigianato”.
Qual è la portata dell’accordo? “Oggi – spiega l’esponente della Filca – l’impresa che effettua lavori della durata superiore a tre mesi in una provincia diversa da quella in cui ha sede, ha l’obbligo di iscrivere alla Cassa Edile della provincia del cantiere tutti i dipendenti in trasferta. Si tratta, come evidente, di un iter burocratico penalizzante sia per l’impresa che per i lavoratori”. Ma l’accordo permette anche una migliore gestione della mobilità dei lavoratori, un dato non solo ‘politico’ ma anche legato alla vigilanza ed alla mobilità delle stesse imprese all’interno della regione. E c’è da sottolineare che in Emilia le Casse Edili sono ben 17! “I lavoratori emiliani in mobilità sono circa 2.000 all’anno, su un totale di 70 mila addetti distribuiti in circa 20 mila imprese. Così facendo semplifichiamo tutto l’iter, con benefici per tutti i soggetti”.
La pensano allo stesso modo in Veneto, dove il 1° ottobre prossimo partirà una sperimentazione di 2 anni nelle Casse Edili delle 6 province. “L’accordo è il frutto di un confronto avviato tra le parti sociali – dichiara Salvatore Federico, segretario generale della Filca-Veneto – e si pone l’obiettivo di elevare la trasparenza del mercato del lavoro nel comparto delle costruzioni. L’intesa sicuramente semplificherà gli oneri gestionali delle imprese collegati alla movimentazione del personale, ma soprattutto garantirà ai lavoratori in trasferta l’acquisizione delle prestazioni erogate dalle Casse Edili del Veneto, dando forza all’azione contro il lavoro irregolare svolto dagli Enti bilaterali”. Le Casse Edili, infatti, avranno maggiori possibilità di collaborare tra loro per verificare il corretto assolvimento degli obblighi contrattuali per la manodopera occupata nei singoli cantieri, al fine del rilascio del Durc, il Documento Unico di Regolarità Contributiva.
“Questi accordi – sostiene il segretario generale della Filca Nazionale, Domenico Pesenti – si inseriscono nel solco tracciato in Europa circa la mobilità di imprenditori e lavoratori su tutto il territorio europeo. Una mobilità che deve però garantire la concorrenza leale tra le imprese e la tutela dei diritti dei lavoratori. In questo senso – conclude Pesenti – si sono già mossi due recenti accordi, uno firmato a Reggio Calabria tra il Comitato Nazionale Casse Edili e gli enti omologhi di Francia e Germania e l’altro, sottoscritto venerdì scorso al Brennero, tra la Cnce e la Buak, la Cassa Edile austriaca”.
Vanni Petrelli