Sciopero laterizi e manufatti in cemento, 80% di adesione

Sciopero laterizi e manufatti in cemento, 80% di adesione

Roma
40mila lavoratori del settore hanno incrociato le braccia. Bloccata la produzione negli stabilimenti RdB, Monier e Fantini Scianatico
Adesione dell’80% allo sciopero generale del settore laterizi e manufatti in cemento. 40mila lavoratori del settore, infatti, hanno aderito alla giornata di mobilitazione, decisa dopo la rottura delle trattative tra Andil ed Assobeton e i sindacati di categoria Filca-Cisl, Feneal-Uil e Fillea-Cgil per il rinnovo del Contratto collettivo nazionale di lavoro, scaduto il 31 dicembre scorso.
La produzione è rimasta ferma nella maggior parte degli stabilimenti italiani: RdB in Veneto, Lombardia, Piemonte ed Emilia Romagna; Monier SpA (ex Lafarge Roofing) in Veneto; Fantini Scianatico in Campania. Punte di adesione del 100% nelle Marche, nel Lazio ed in Toscana. “La risposta dei lavoratori è stata davvero ottima – ha commentato Luciano Bettin, operatore politico della Filca nazionale – e dà sostegno ad una trattativa che ci auguriamo possa riprendere al più presto. La rottura delle trattative è stata provocata dalle risposte irricevibili della controparte alle richieste sindacali su un nuovo sistema di inquadramento professionale. I datori, inoltre, hanno proposto un allungamento contrattuale di 4 mesi, l’inserimento in contrattazione nazionale dei parametri del premio di risultato, calcolato oltre che su produttività e redditività anche sull’assenteismo ed un aumento salariale di soli 100 euro in tre tranches a fronte della richiesta sindacale, pari a 108 euro. Il rifiuto di accettare le nostre richieste – ha proseguito l’esponente della Filca – dimostra quello che sospettavamo: la delegazione trattante intende portare avanti una metodologia contrattuale conservatrice e non aperta ad una serie di opportunità da noi proposte. La controparte, inoltre, è rappresentata al tavolo negoziale da imprenditori di realtà medio-piccole. Davvero un’anomalia, questa, dal momento che nel settore sono presenti grandi gruppi industriali, i cui rappresentanti forse sarebbero maggiormente in grado di cogliere le problematiche generali che il settore sta attraversando”.
Ufficio Stampa

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