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CONTRATTO DEL LEGNO, RINNOVO ANCORA IN ALTO MARE

CONTRATTO DEL LEGNO, RINNOVO ANCORA IN ALTO MARE

Rho
Venerdì assemblea di quadri e delegati e volantinaggio alla Fiera del Mobile
Si riuniranno venerdì a Rho, in provincia di Milano, i delegati e quadri del legno. Una scelta non casuale visto che Milano ospita in quei giorni la 30esima edizione Internazionale del Salone del Mobile. L’Assemblea nazionale dei delegati e quadri, inoltre, arriva in un momento delicatissimo per le sorti del nuovo contratto, le cui trattative procedono con estremo rilento. “Rho sarà il giusto contesto – secondo il segretario nazionale della Filca, Paolo Acciai – per spiegare ed illustrare le nostre ragioni ai tantissimi operatori del legno presenti. Nel corso dell’iniziativa, infatti, distribuiremo un volantino, dal titolo “L’altra Fiera”, nel quale cercheremo di evidenziare come gli addetti del settore, pur essendo attori principali dei successi dell’industria del mobile, aspettano da oltre tre mesi risposte per migliorare il proprio stato di lavoratore”.
In Italia sono ben 500.000 gli addetti del legno in attesa del rinnovo del contratto, che dopo 5 incontri sembra ancora in alto mare. “Siamo allo scambio di testi su parti normative – spiega Acciai – ma ci hanno presentato alcune proposte irricevibili e sulle quali non c’è la disponibilità del sindacato. In particolare – illustra il segretario nazionale della Filca – la Federlegno ci ha chiesto di implementare la flessibilità dell’orario, di allungare il periodo di prova e il preavviso di licenziamento e di prevedere, in caso di mansione inferiore, la decurtazione della differenza della paga tra il vecchio inquadramento e la nuova mansione”.
Altro motivo di scontro è un vecchio cavallo di battaglia della Filca, la responsabilità sociale d’impresa. Eloquente il commento di Acciai: “La controparte – ammette sconsolato – non sa nemmeno di cosa si sta parlando. Inoltre alcune aziende del legno continuano ad avere rapporti commerciali con il governo birmano per l’acquisto del teck. Insomma, la trattativa è ad una situazione di stallo e ritengo che la controparte sia in difficoltà perché rappresentata da funzionari delle associazioni industriali e non da imprenditori, circostanza che ostacola le decisioni più immediate”. Infine l’ultimatum: “Se venerdì 24, nel corso della trattativa, non ci saranno risposte concrete anche sulle nostre proposte, sicuramente dovremo adottare forme di protesta che non potranno limitarsi al classico blocco degli straordinari. Il rinnovo del contratto è indispensabile per permettere ai lavoratori di recuperare il salario che l’inflazione ha già eroso da tempo. Infine – conclude Acciai – è necessario rendere più incisiva la contrattazione di secondo livello, oggi presente solo nel 7% delle aziende, inserire la sanità integrativa come modello di welfare integrativo dei lavoratori a carico delle imprese e rendere operativo con forme di finanziamento pattuite insieme il Cpnla, il nostro ente paritetico”.

Vanni Petrelli

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