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Lazio, continua la strage delle vittime sul lavoro

Lazio, continua la strage delle vittime sul lavoro

Roma
Per il segretario generale della Filca di Roma, Stefano Macale, “l’imprenditoria sana deve allontanare dagli appalti le imprese che non fanno lavorare in condizioni di sicurezza”.
Continua a scorrere il sangue di vittime innocenti tra i cantieri italiani, e tra le dichiarazioni dei segretari di categoria non si usano mezzi termini: “È una guerra, una mattanza”, dichiarano all’unisono i segretari di Fillea, Filca e Feneal di Roma e provincia. A Pomezia un operaio polacco, Piotr Opala, ha perso la vita colpito da una lastra di cemento che era stata issata per realizzare un solaio. Opala è morto sul colpo. Si tratta del primo incidente mortale avvenuto nell’edilizia tra Roma e provincia nel 2008. Per il segretario generale della Filca Cisl di Roma e provincia, Stefano Macale, “si tratta di martiri, di persone colpevoli di essere andate in quel giorno sul posto di lavoro. Come sindacato siamo stanchi di rendere pubblico il registro degli operai morti negli ultimi anni e di sentire il consueto valzer delle dichiarazioni dopo la morte di un operaio. Vogliamo che l’imprenditoria sansa emargini e allontani dagli appalti quelle imprese che non fanno lavorare in condizioni di sicurezza le proprie maestranze. Se vi sono delle responsabilità, le imprese non devono più lavorare. Per questo i controlli da parte degli organi ispettivi devono essere intensificati su tutti i cantieri pubblici e privati ed il raccordo delle amministrazioni con i sindacati degli edili deve essere totale. Ci troviamo ancora una volta a piangere per una morte che poteva essere evitata. Nel nostro campo non esistono le fatalità, per questo serve l’impegno di tutte le forze per fermare questo massacro”. Centoquaranta sono le vittime nel Lazio dal 1 gennaio 1999 secondo i dati della Filca Cisl romana. Roma è la seconda città italiana dopo Milano per il numero di morti bianche nel 2007, ed il Lazio è al quarto posto nella tragica classifica nazionale. La cultura della sicurezza è spesso un optional tra i cantieri edili; l’ulteriore testimonianza viene dai controlli effettuati dai carabinieri della stazione di Anzio in collaborazione con il Nucleo tutela del lavoro nelle scorse settimane: un cantiere sequestrato, tre persone denunciate, (due titolari di impresa e un coordinatore per la sicurezza). Nel cantiere non in regola si stavano costruendo una ventina di villette a schiera, impiegando, attraverso una ditta rumena esecutrice dei lavori, lavoratori rumeni non in regola con la documentazione socio-previdenziale.

Amedeo Ciotti

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