Roma
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Comunicato stampa
Cantieri Alta Velocità Firenze – Bologna
Procedura di riduzione del personale, a rischio 772 lavoratori.
Chiesto un incontro alla Presidenza del Consiglio
“Siamo all’ennesimo capitolo dell’annunciato fermo dei lavori infrastrutturali e delle sue conseguenze e ripercussioni occupazionali. – E’ quanto denunciano in una nota i sindacati delle costruzioni Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil. – Le imprese appaltatrici dei cantieri dell’Alta Velocità Firenze – Bologna hanno aperto una procedura di riduzione del personale di 772 lavoratori, di cui 88 tecnici e 684 operai”.
Le Federazioni Sindacali , visto l’elevato numero di lavoratoti dichiarati eccedenti e le gravi ricadute in termini occupazionali che il collocamento in mobilità dei medesimi avrà anche sui territori di provenienza, specie quelli meridionali, hanno chiesto un incontro urgente alla Presidenza del Consiglio, al Dipartimento per lo Sviluppo dell’Economia Territoriale, presieduta dall’On. Gianfranco Borghini, alla presenza del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
“Il rischio – continua la nota – è quello di vanificare l’alta professionalità raggiunta da questi lavoratori, che hanno partecipato alla realizzazione della galleria più lunga d’ Europa.
E’ necessario che il governo si impegni a rilanciare il piano di investimenti sulle grandi infrastrutture ferroviarie e stradali, trovando le soluzioni finanziarie per dare continuità di lavoro ai cantieri già aperti”.
“Ci sono opere – concludono Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil – come la tratta ad Alta Velocità Genova/Milano, 3 maxi lotti della SA/RC, 2 maxi lotti della Jonica, che sono da due anni contrattualizzati i cui lavori non partono per mancanza di finanziamenti.
I 772 lavoratori della Firenze – Bologna rappresentano, in ordine di tempo, l’ultimo gruppo di quei circa 5000 lavoratori già messi in mobilità e di altre centinaia che nei prossimi giorni saranno interessati a processi di riduzione del personale nei cantieri italiani”.
Roma 3 ottobre 2006