Una grande solidarietà viene espressa da Domenico Pesenti, segretario generale della Filca nazionale, che afferma come “tutta la Filca sia oggi umanamente vicina ad uno dei suoi dirigenti e quadri storici”. “Siamo convinti – afferma il segretario generale – che questa sia un’aggressione vile ed inefficace che spronerà Piero a tutelare ancora di più i diritti dei lavoratori”. Anche questo episodio dimostra ancora una volta che le iniziative e le proposte che la Filca avanza contro l’irregolarità ed il lavoro nero colpiscono nel segno. Non a caso – prosegue Pesenti – proprio in Piemonte abbiamo già registrato un vile attacco alla nostra Federazione con calunnie nei confronti di nostri dirigenti. Pesenti sottolinea poi che “noi non ci limitiamo ad agire sul versante contrattuale, politico ed istituzionale dove recentemente abbiamo ottenuto l’introduzione del Documento Unico di Regolarità Contributiva (Durc), il ripristino e il miglioramento della responsabilità in solido tra le imprese e la denuncia di assunzione il giorno prima dell’ingresso in cantiere”. Le nostre ultime proposte – continua Pesenti – riguardano la congruità della contribuzione versata in rapporto alle ore lavorabili e l’istituzione di una patente a punti per qualificare le imprese ed accedere al settore. “Il nostro agire – conclude Pesenti – non è fatto però solo di proposte e di contrattazione ma anche dall’impegno di centinaia di quadri, di operatori, di delegati e dirigenti sindacali che ogni giorno, di persona, agiscono ed operano per cantieri più giusti ed umani”. Da parte sua, il segretario della Filca regionale Ferdinando Speranza parla di “un episodio gravissimo che dimostra quanto sia ancora lunga la strada da percorrere prima che la battaglia per una buona edilizia sia completamente vinta. Negli ultimi due anni si è fatto molto sul piano legislativo, ma evidentemente non basta. Nel breve periodo – continua il responsabile degli edili piemontesi – chiediamo sia agli enti pubblici appaltanti sia ai comuni che rilasciano le concessioni edilizie, di applicare totalmente la legge sul Durc, pena l’esclusione dall’appalto delle ditte non in regola. In secondo luogo chiediamo alle imprese presenti sul territorio di affidare l’eventuale sub-appalto ad appaltatori seri e in regola con la certificazione e non cedere il sub-appalto a ditte poco serie oppure operando ribassi del 20-30% rispetto al costo dell’opera, e di controllare giornalmente attraverso il capo cantiere o il direttore dei lavori di vietare veramente l’ingresso agli estranei.