Bonanni (Cisl): “Contro le morti bianche occorre una lotta senza quartiere”

Bonanni (Cisl): “Contro le morti bianche occorre una lotta senza quartiere”

Napoli
Gli edili di tutta la provincia di Napoli si sono fermati ieri in risposta alla recrudescenza degli incidenti mortali nei cantieri. Un crescendo inaccettabile che solo negli ultimi giorni ha registrato i decessi di due giovani lavoratori: Francesco Iacomina di Ercolano e Nicola Tricarico di Piscinola. Filca Fillea e Feneal di Napoli e Campania hanno denunciato in un incontro il Prefetto lo stillicidio quotidiano degli infortuni che troppo spesso viene pagato con la vita. Un incontro che ha fornito una prima risposta operativa: partirà infatti da oggi una task force costituita da carabinieri, finanzieri, poliziotti e vigili urbani, enti bilaterali, Casse edili, rappresentanti dell’Ance e Anci che monitorerà e promuoverà iniziative sul tema della sicurezza e della legalità nei cantieri napoletani. Un tavolo dal quale il sindacato rilancerà l’esigenza dell’adozione del Durc quale strumento per la regolarità delle imprese e la lotta al sommerso. Per lunedì, invece, sono in programma incontri con Cgil, Cisl e Uil per programmare le iniziative da metter in campo per evitare il rischio d’episodicità delle azioni, così come sono in programma incontri con il Comune di Napoli e la Provincia per una valutazione dello stato della sicurezza dei cantieri in essere. Il segretario confederale Cisl Raffaele Bonanni chiama in causa il Governo e sottolinea come occorre “una lotta senza quartiere al lavoro nero, che non si vuole fare”. “Il Governo – sottolinea Bonanni – con la legge Finanziaria attuale, promette tagli delle tasse e porta avanti un disegno non condivisibile: non dà un messaggio per combattere il lavoro nero. Il recupero delle tasse evase è inferiore al 53%, rispetto a quello previsto, anche per colpa dei condoni. Se il clima è questo, in un Paese dove un terzo del Pil è in nero, la vita umana non conta nulla”. Un importante incentivo per Bonanni potrebbe essere quello di riconoscere incentivi a chi rispetta le regole. “Accade spesso che i lavoratori vengono utilizzati come merce – aggiunge -. Il lavoro nero va combattuto, bisogna premiare le imprese regolari, tutte le provvidenze e le certificazioni devono essere sottoposte al buon comportamento contributivo e della sicurezza contrattuale. Se l’impresa ha lavoratori in nero, tutti gli incentivi vanno annullati. Queste iniziative però non vengono prese dal Governo”. Intanto da Roma parte una nuova iniziativa della Procura che, sollecitata dai sindacati e lavoratori, ha aperto un’indagine che ha già portato alla denuncia di 13 persone per reati che vanno dalla violazione della legge antinfortunistica, a quella delle leggi in materia previdenziale ed assistenziale, alle lesioni, colpose. Creato anche un gruppo operativo formato da carabinieri ed ispettori del lavoro.

S.B.

Altre notizie