Pezzotta: “Un patto per la sicurezza con Confindustria”

Pezzotta: “Un patto per la sicurezza con Confindustria”

Roma
Priorità assoluta del sindacato per la sicurezza. A lanciare una nuova iniziativa per raggiungere l’obiettivo di un lavoro sempre più sicuro è Savino Pezzotta che propone un patto tra Confindustria e sindacati per la sicurezza. Una proposta resa tristemente attuale dall’incredibile sequenza di incidenti che anche in questi ultimi giorni stanno funestando il mondo del lavoro: da quello avvenuto al Palazzo delle Esposizioni di Roma a quello di ieri a Guidonia. Un appello lanciato dalle pagine del quotidiano La Repubblica dove il segretario generale ha ribadito che a questo punto l’intervento non può essere più solo di carattere normativo. “Non è un problema di leggi, anche se, certo, si possono migliorare – rileva Pezzotta -. Il punto è l’applicazione delle norme esistenti. In questo senso penso che Confindustria, e le altre associazioni imprenditoriali, possano avere insieme ai sindacati un ruolo importante. Se si ragiona di sviluppo e di competitività per un patto tra le parti sociali, non si può escludere il tema della sicurezza. Per diffondere una cultura della prevenzione, della salute, della tutela di chi lavora”. A proposito poi delle ragioni che impediscono la crescita del livello di sicurezza il segretario generale annovera “da un lato la forte accentuazione della velocità nell’esecuzione del lavoro. Con la conseguenza che aumenta lo stress sui lavoratori e si riducono, in generale, i tempi di consegna. Ma alla crescita della velocità non si è accompagnato un incremento delle condizioni di sicurezza. Dall’altro lato si debbono accertare con determinazione le responsabilità di chi dirige i lavori e delle imprese appaltatrici. E questo deve valere, ovviamente, pure nel caso del Palazzo delle Esposizioni”. Una situazione insostenibile quella delle morti bianche che solo in Italia ogni giorno registra quattro vittime. “E’ un livello fuori misura – rincara Pezzotta – per un Paese civile dove non si può rischiare la vita per lavorare. Quello che accade ogni giorno rappresenta un degrado, anche morale, della nostra società. Non dimentichiamo poi che il sommerso sfugge alle statistiche sugli incidenti che, dunque, sono molti di più”.

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