Salerno
Con la firma dell’intesa che intende evitare infiltrazioni malavitose nei cantieri
Sottoscritto un protocollo di intesa tra la Cmc di Ravenna, aggiudicataria del maxi lotto Sicignano degli Alburni-Atena Lucana dell’Autostrada A3, l’Anas e la stessa Prefettura di Salerno nella sua qualità di Ufficio Territoriale di Governo. L’iniziativa era stata sollecitata dalle organizzazioni sindacali, sia confederali che di categoria salernitane, affinché si definissero procedure preventive di valutazione della qualità delle imprese che parteciperanno, in qualità di sub affidatari, ai lavori di ammodernamento dei 30 chilometri di autostrada in questione. L’obiettivo della proposta si inseriva nel quadro delle iniziative di contrasto delle infiltrazioni criminali in un appalto di oltre 500 milioni di euro, che sta scatenando tanti appetiti in un area in cui è storicamente provato l’interesse delle organizzazioni malavitose ad inserirsi negli appalti pubblici. Stando a quanto pattuito con il protocollo, la Cmc, con la vigilanza della struttura dedicata dell’Anas, chiederà informative agli uffici investigativi delle forze dell’ordine e della magistratura antimafia prima di procedere ad affidamenti, nelle varie fasi lavorative, a ciascuna impresa candidata. Il livello di attenzione proseguirà, su ciascuna impresa, anche dopo l’affidamento e, dunque, durante l’esecuzione dei lavori. Le forze dell’ordine, inoltre, saranno impegnate a costituire un proprio presidio permanente lungo tutta la tratta interessata dai lavori. Per la Filca Cisl di Salerno , questo protocollo segna una importante novità nelle politiche di prevenzione e contrasto alla criminalità organizzata. La conferma è nelle parole del segretario generale della Filca Campania , Gerardo Ceres : “Con gli impegni contenuti nel protocollo non si realizza una sorta di militarizzazione dei cantieri dell’autostrada, ma si opererà per spezzare ogni tentativo criminale di imporre quelle dinamiche degenerative che la criminalità scarica in primo luogo sui lavoratori edili. Il giudizio, dunque, è positivo e quanto ci si impegna a fare contraddice lo stesso ministro per le Infrastrutture, Pietro Lunardi che tempo fa affermò che la criminalità nel settore degli appalti pubblici è una patologia con la quale bisogna abituarsi a convivere. Ora – aggiunge Ceres – aspettiamo di completare il percorso definito con la Cmc e di estendere a tutte le imprese subappaltatrici l’intesa sottoscritta due mesi fa, in cui ci si è impegnati ad affrontare le questioni che attengono alla regolarità contributiva delle imprese, alla tutela delle professionalità presenti sul territorio, alla sicurezza e alla tutela fisica dei lavoratori”. La Cmc, infatti, dovrà garantire l’estensione di questi impegni e renderli vincolanti per tutte le imprese che in subaffidamento interverranno nell’appalto. “E’ importante – conclude Ceres – che le istituzioni facciano la loro parte con volontà nuova e strumenti innovativi, ma la difesa del lavoro, quello sicuro e regolare spetta al sindacato e per questo sono indispensabili coerenti relazioni sindacali tanto con la committenza, l’Anas, quanto con il contraente generale, cioè la Cmc”.
Francesco Tobia