Roma
Prevista anche una “una tantum” di 190 euro da pagarsi con la mensilità di giugno
Firmato dai sindacati delle costruzioni Filca Cisl, Fillea Cgil, Feneal Uil e da Assomarmi, dopo una trattativa di sette mesi e uno sciopero nazionale, lo scorso 7 maggio, il contratto di lavoro nel settore dei lapidei, che in Italia conta circa 60 mila addetti e 10 mila aziende. “Mancano adesso alla firma – spiega Paolo Acciai della Filca Cisl – sia il contratto per i 12 mila lavoratori dei lapidei della piccola industria (Confapi) sia quello dei lapidei artigiani. Per il primo, l’appuntamento è per il 26 maggio a Verona”. E c’è soddisfazione per la conclusione dell’accordo da parte del sindacato delle costruzioni Cisl: “Il risultato ottenuto è positivo – sottolinea Acciai – alla luce della situazione di crisi che vive il settore, in seguito alla concorrenza di Paesi come Cina e Turchia. Oltre a questo – aggiunge il sindacalista Filca – ,la maggiore quotazione dell’euro rispetto al dollaro ha sfavorito l’export dei prodotti italiani verso il mercato statunitense, che si conferma, al momento, il più importante. Il trend negativo del settore – aggiunge Acciai – si è andato tuttavia attenuando a partire dal giugno 2003: infatti, per le voci di maggiore importanza, nel luglio 2003 il calo è stato dell’11,6% mentre nei primi sei mesi dell’anno era arrivato a -13,2%. Il rinnovo contrattuale – precisa Acciai – stabilisce un aumento retributivo di 82 euro a livello C, da pagare in tre momenti: 31 euro al primo maggio 2004 , 26 euro dal primo maggio 2005 e 24 euro dal primo luglio 2005, insieme ad una “una tantum” di 190 euro lorde con la mensilità di giugno 2004″. Prevista anche la costituzione del Comitato paritetico nazionale (Cpn), con compiti di monitoraggio sulla sicurezza, circa l’andamento complessivo del settore e sulla regolamentazione regionale esistente in materia di concessione delle cave. Il Cpn avrà anche il compito di valorizzare i distretti industriali più importanti del nostro Paese”. In Italia, leader del settore è il distretto lapideo delle Alpi Apuane (in provincia di Massa Carrara), che occupa 8.800 addetti, (di cui mille “addetti al monte” in circa 200 cave) con 1.160 aziende di escavazione, trasformazione e commercio di materiali lapidei locali e importati e un milione e 350 mila tonnellate di blocchi scavati all’anno. Tra i punti rilevanti del rinnovo contrattuale, la previsione di periodi continuativi di ferie per i numerosi lavoratori dei Paesi non aderenti all’Unione Europea che operano nel settore, mentre sul fronte della sicurezza, considerato l’alto tasso di infortuni mortali, è stato deciso di affidare al Cpn un momento di verifica e di implementazione della normativa esistente sulla sicurezza. In base alla legge 66 sull’orario di lavoro, inoltre, le parti hanno convenuto di mantenere il numero di ore già fissato nel precedente contratto e di prevedere, prima di ricorrere a contratti part-time o a tempo determinato, delle consultazioni con le Rsu aziendali. Decisa anche l’istituzione di una Commissione paritetica per la modifica del sistema di classificazione del personale, che entro il primo biennio di scadenza contrattuale dovrà predisporre una proposta di modifica dell’attuale disciplina di classificazione per aree o fasce professionali. Nel frattempo, per le categorie C, D ed E, viene fissato un incremento di 2 punti di scala parametrale – che si aggiungono alla paga base – che a livello C è di circa 10 euro. Sul fronte della previdenza complementare, l’accordo stabilisce un incremento dell’1,20% a carico del lavoratore e dell’azienda, mentre la quota per gli assunti in data anteriore al 28 aprile 1993 viene elevata dal 30 al 40%.
Francesco Tobia