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Prevenzione, impegni ad alta velocità ma poi nessuna azione concreta

Prevenzione, impegni ad alta velocità ma poi nessuna azione concreta

A marzo scorso i sindacati spinsero per un incontro con Cepav Uno
Nel periodo che va dal primo ottobre 2002 al 30 giugno 2003, sulla tratta Bologna-Piacenza, secondo l’elaborazione Filca su dati Inail, Casse Edili, Omtav, gli infortuni nei cantieri Tav sono stati 543, di cui 99 a Piacenza, 101 a Parma, 83 a Reggio Emilia, 103 a Modena, 157 a Bologna. Le lesioni prodotte dagli infortuni risultano per il 38% a testa o collo; il 26% a braccia e mani, il 15% a tronco, torace e dorso; il 21% a gambe e piedi. In Emilia Romagna, nel 2002 sono stati denunciati all’Inail 175 infortuni in edilizia, su 1.397 a livello nazionale, di cui 32 mortali, a fronte dei 290 denunciati razionalmente. E sul tema della sicurezza e del controllo dei sub-appalti sulla tratta Bologna-Milano della Tav, lo scorso mese di marzo vi fu un incontro di verifica dei sindacati regionali e nazionali di categoria Filca, Fillea e Feneal con Cepav Uno. A sottolineare la portata dell’iniziativa è il responsabile degli edili Cisl dell’Emilia Romagna, Ciro Donnarumma: “Da quando avevamo firmato l’accordo quadro a livello nazionale per la tratta in questione, il 10 luglio 2001, non c’erano più stati spazi di verifica. Il punto, però, è che anche l’incontro di quest’anno – nota il responsabile della Filca Emilia Romagna – è rimasto un caso senza seguito, per via dei ripetuti incidenti mortali che si sono verificati. L’iniziativa di marzo fu comunque salutata in maniera positiva, anche se la condizione di partenza – ovvero che gli impegni assunti sulla carta in tema di subappalti e sicurezza avessero il seguito che meritavano, grazie alla realizzazione sul territorio con i vari Consorzi esistenti – ancora non è stata rispettata”. E in base ai dati dell’Osservatorio sulla sicurezza Omtav, sulla tratta Bologna-Firenze gli infortuni sono stati 174 nel corso del 2003, mentre nello stesso periodo, sul versante Bologna-Milano, se ne sono registrati 421. Inoltre, su quest’ultima tratta di 182 chilometri si contano, purtroppo, già 6 morti nei due anni e mezzo di lavori, a cui si aggiungono le due vittime sulla tratta Firenze-Bologna, di 160 chilometri, in 4 anni di attività. “Sono cifre che sollevano drammaticamente la questione sicurezza e che spingono ad un controllo sul fronte dei rischi sul lavoro – precisa Donnarumma – e per questo si decise nell’incontro, a cui ha partecipato il segretario generale aggiunto Filca, Giuseppe Virgilio, di procedere ad un nuovo confronto sia regionale che territoriale sull’intera tratta. L’obiettivo era di intervenire in modo diretto sui consorzi Asg a Piacenza, Rodano Consortile a Reggio Emilia, impresa Pizzarotti & Eurovie a Parma, Modena Scarl a Modena, per controllare i subappalti e verificare sia i contratti applicati che lo stato di applicazione delle norme sulla sicurezza”. “Il problema vero – nota ancora il segretario della Filca Emilia Romagna – è che fu uno sbaglio non dare seguito alla nostra proposta circa la creazione di un unico “rappresentante di tratta” dei lavoratori. Era la soluzione migliore e più logica sul fronte della sicurezza e della vigilanza nei cantieri, perché si nascondono proprio qui le maggiori difficoltà”.

Fr. To.

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