Matera, in 30 anni è il primo sciopero nel distretto del salotto

Matera, in 30 anni è il primo sciopero nel distretto del salotto

Matera
Il Polo del salotto si è fermato per la manifestazione unitaria dei lavoratori che ha visto a Matera il suo epicentro: tutti nella città dei Sassi per protestare in un settore che coinvolge le contermini aree pugliesi, fra Altamura e Santeramo. Cinquemila sono gli addetti, indotto compreso, che dal dicembre scorso, attendono il rinnovo del contratto di lavoro. Eppure le aziende del polo del salotto hanno registrato incrementi anche del 30%, in trent’anni di attività nei quali i dipendenti – hanno sottolineato i sindacati – non hanno mai scioperato. E così Filca, Fillea e Feneal hanno portato in Piazza Vittorio Veneto oltre duemila dipenedenti, con punte di astensione del 90% in aziende dell’area Jesce e La Martella. Una giornata solare anche per la presenza di donne e di bambini nei loro passeggini. E non mancavano neppure alcuni operai cinesi, e gli operai cassintegrati della Natuzzi, che non fanno mai mancare la propria testimonianza. “E’ un momento di grande rilevanza per il sindacato e per i lavoratori del comparto – ha commentato il segretario lucano della Filca-Cisl, Osvaldo Modarelli, facendo il punto su una protesta che nessuno può più ignorare – . Siamo davanti ad una nuova vertenza calda che si affaccia sullo scenario del lavoro di Basilicata, un periodo di difficoltà e trattative su diversi fronti”. Franco Pantone, segretario della Filca materna, aggiunge che la manifestazione di massa svoltasi a Matera “è la risposta a chi cercava di strumentalizzare le legittime richieste del sindacato, fondate sul rinnovo del contratto, scaduto da cinque mesi, e da allora si è solo assistito ad un inutile tira e molla. Gli imprenditori avevano, nell’aprile scorso, ribaltato tutto quello che era stato presentato in piattaforma e noi – aggiunge – restiamo fermi sulle nostre posizioni, che rivendicano orario di lavoro, flessibilità e concertazione”. Certo, il sindacato apre ogni porta sul fronte del lavoro, della trattativa, per fare accordi con la classe imprenditoriale del mobile imbottito. Che, come è noto, aveva presentato una contro-piattaforma, volta ad inserire nel contratto, e quindi nelle aziende, nuove ed ulteriori flessibilità non contrattate, in particolare inerenti l’orario di lavoro e i nuovi rapporti interni introdotti dalla recente legge Biagi. Da Matera parte dunque una ventata innovativa nei rapporti di lavoro in un settore, quale quello del mobile imbottito, che certo va sostenuto, alla luce però del rispetto dei contratti di lavoro e delle migliori condizioni per i dipendenti.

Armando Lostaglio

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