Modena
La risposta di Filca, Fillea e Feneal all’infortunio mortale nel cantiere 34
E’ stata la prima risposta della Flc di Modena (la sigla unitaria dei sindacati edili) all’infortunio mortale che si è verificato lunedì mattina nel cantiere 34 (tra Gaggio e Manzolino) della ferrovia ad alta velocità. Dopo le condoglianze ai familiari del lavoratore deceduto e la solidarietà ai suoi colleghi, Fillea-Cgil, Filca-Cisl e Feneal-Uil hanno affermato: “Siamo di fronte a una strage continua. La dinamica dell’ultimo infortunio è tragicamente simile ai due incidenti mortali del 26 gennaio scorso e del 29 novembre 2001. Condanniamo fermamente le negligenze che stanno alla base dell’infortunio e, ancora un volta, lanciamo un grido di allarme sulle responsabilità in tema di sicurezza, ricordando che il compito di adottare tutte le misure necessarie a prevenire gli infortuni spetta alle imprese. Così non si può più andare avanti”. La Flc modenese ricorda che nel confronto con Modena scarl (l’azienda capofila dei lavori Tav per la realizzazione della tratta modenese), avvenuto subito dopo l’infortunio del 26 gennaio 2004, l’impresa era stata sollecitata a una maggiore attenzione sulla sicurezza, in modo particolare sulla gestione delle macchine operatrici. “Evidentemente gli sforzi compiuti finora non sono adeguati alla situazione. Pertanto – concludono i sindacati edili di Cgil-Cisl-Uil – chiediamo un più forte impegno da Modena scarl, a partire dal controllo delle imprese di subappalto, per garantire una reale sicurezza sul lavoro e fornire ai lavoratori una continua formazione sulle misure di protezione e prevenzione degli infortuni”. Nel periodo 1/10/02-30/06/03, sulla tratta Bologna Piacenza gli infortuni neo cantieri Tav sono stati 543 di cui 99 a Piacenza, 101 a Parma, 83 a Reggio Emilia, 103 a Modena, 157 a Bologna, le lesioni prodotte dagli infortuni risultano: 38% testa o collo; 26% braccia e mani; 15% tronco, torace, dorso; 21% gambe e piedi. In regione, nel 2002 sono stati denunciati all’Inail 175 infortuni in edilizia, su 1397 a livello nazionale e 32 mortali a fronte dei 290 denunciati razionalmente. Secondo Ciro Donnarumma, segretario generale della Filca Emilia-Romagna, per realizzare condizioni di lavoro in sicurezza sono necessari grandi sforzi organizzativi che coinvolgano tutti gli attori , dalle imprese ai direttori dei lavori, dalle stazioni appaltanti fino all’ultimo operaio arrivato in cantiere. “L’impegno formativo e preventivo – ha sottolineato – deve abbracciare tutti i lavoratori, come precondizione per coloro che entrano per la prima volta nel cantiere, e come costante elemento di verifica nelle fasi operative e di direzione”.
Ileana Rossi