“La qualità del lavoro in edilizia è indispensabile per la tutela dei lavoratori, per favorire le imprese sane e per avere opere sicure e moderne, sia pubbliche che private. Ma serve subito una politica industriale di lungo respiro per dare una prospettiva al comparto, che continua a rappresentare una fetta importante del Pil nazionale e che è protagonista della fase di transizione e del processo di sviluppo sostenibile”. Lo ha detto Enzo Pelle, segretario generale della Filca-Cisl nazionale. “Giusto ieri – spiega – insieme ai segretari generali di FenealUil e Fillea-Cgil, abbiamo chiesto un incontro urgente al Presidente del Consiglio, Mario Draghi. Siamo fortemente preoccupati per la mancanza dei materiali da costruzione e per l’aumento dei prezzi, che possono determinare il blocco dei cantieri. Bisogna prendere atto che siamo in una situazione straordinaria, che necessita di provvedimenti straordinari. E bisogna avere il coraggio di scelte importanti. Faccio l’esempio del Bonus 110%: i condomini e le case popolari sembrano aver beneficiato pochissimo di questo strumento, nonostante siano le situazioni più indicate per interventi sulla sostenibilità energetica (e sociale). In questi casi, quindi, riteniamo che gli incentivi debbano essere strutturali, con una durata più ampia. Idem per la vicenda dei prezzari: molte regioni non li hanno aggiornati, e invece bisogna modernizzare questo strumento, ormai superato, altrimenti le conseguenze sono dannose per tutti, lavoratori, aziende e cittadini. In molti casi, le imprese che sono impegnate in opere pubbliche fanno riferimento a bandi di almeno 4-5 anni fa, quando non c’erano ancora le conseguenze della crisi pandemica e del conflitto. È necessario un impegno comune per non danneggiare le poche aziende che hanno una storia, hanno esperienza, che assicurano un lavoro di qualità. Le uniche rimaste in piedi dopo un decennio di crisi profonda che ha letteralmente distrutto il settore. Ecco perché – aggiunge il segretario generale della Filca – è giunta l’ora di mettere in campo una vera politica industriale del settore: per anni abbiamo assistito alla perdita di imprese prestigiose per la mancanza di una programmazione, di una visione a lungo termine. E invece assistiamo alla nascita di imprese gestite da gente inesperta, che si cimenta in lavori complessi senza conoscere il settore. La nuova edilizia deve generare progetti e opere di qualità utilizzando tutti gli strumenti. Solo in questo modo si potranno migliorare le città e contribuire a dare forza al nuovo modello di economia sostenibile, meno impattante e più circolare, a tutto vantaggio dei lavoratori, delle imprese sane e di tutta la società”, conclude Pelle.