In Italia, nel Lazio si continua a morire di lavoro con numeri preoccupanti. I dati della regione sono drammatici: nei primi 9 mesi dell’anno si sono registrati 51 morti sul lavoro a fronte di un dato nazionale di 677 morti e con un’incidenza sugli occupati pari al 21,4 per cento. Il dato più alto lo registriamo a Roma con 35 morti dall’inizio dell’anno. Seguono Latina con 6 morti, Frosinone con 5, Viterbo con 4 e Rieti con 1 morto. Se analizziamo il settore dell’edilizia ci accorgiamo che dal 2003 ad oggi ci sono stati 220 morti e da Gennaio di quest’anno a ieri 5. Sono numeri che certificano come il settore dell’edilizia sia il più colpito dagli infortuni mortali. Insomma l’emergenza morti bianche continua nonostante lo smart working e nonostante le attività produttive non siano ancora ripartite a pieno regime a causa dell’emergenza sanitaria. Sono necessari accordi sull’organizzazione del lavoro per prevenire gli interventi sulla sicurezza. Gli imprenditori devono capire che la sicurezza non è un costo ma un investimento, e i lavoratori che lavorare sicuri seguendo le regole li fa tornare a casa dalla propria famiglia. Gli incidenti mortali avvenuti negli ultimi giorni nel Lazio e nel resto del paese sono un segnale preoccupante. Sembra che su questo fenomeno ci sia un calo di attenzione che non invece non dovrebbe esserci. Anzi crediamo che le associazioni imprenditoriali debbano aprire una discussione seria tra i loro associati e avviare una riflessione su formazione e sicurezza. Noi pensiamo che l’introduzione di una patente a punti per le imprese sia un primo passo verso il rispetto delle regole. Sappiamo che non tutti sono d’accordo ma siamo disponibili ad un confronto per trovare soluzioni che vadano bene a tutti. Bisogna promuovere la ricerca e le tecnologie dedicate a questa emergenza sociale, sapendo che ecosistemi sicuri sono anche più produttivi. Crediamo sia importante inserire nei programmi scolastici la materia della salute e della sicurezza e promuovere una grande campagna di diffusione e informazione nei luoghi di lavoro. Così possiamo agire in modo significativo sulla sicurezza e sulla prevenzione degli incidenti. Non basta solo indignarsi. Chiediamo maggiori risorse per la prevenzione e la formazione, più investimenti e personale ispettivo per la lotta al lavoro nero ed alle irregolarità, più controlli e sanzioni: sono questi gli strumenti più efficaci per limitare gli infortuni. In particolar modo in questo periodo di rilancio del settore delle costruzioni i cantieri dovranno avere la priorità per i controlli da parte degli enti preposti. Così in una nota Enrico Coppotelli, segretario Generale della CISL Lazio e Attilio Vallocchia, Segretario Generale della Filca CISL Lazio.