Ci sono sfide che comportano sinergie tra tutti i soggetti coinvolti, per evitare che il risultato sia una sonora sconfitta. Una strategia che risulta essere ancora più decisiva per quelle sfide così importanti da decidere, da sole, il futuro di un intero territorio. È il caso del Cilento e dell’Alta Velocità. Credo sia perfettamente inutile ricordare tutti i vantaggi di cui beneficerebbe il territorio se venisse incluso nel progetto dell’Alta Velocità tuttora in discussione. Si tratta di un’opera moderna e sostenibile, destinata ai passeggeri ma anche alle merci, una sorta di lungo corridoio in grado di collegare la Calabria a Oslo, in Norvegia. Per il Cilento essere inclusi nell’opera vorrebbe dire non restare tagliati fuori da un traffico ferroviario di proporzioni enormi, in grado di trasportare turisti e merci. Esserci o non esserci farà la differenza nei prossimi decenni: non è una questione di poco conto, ma può davvero rappresentare una opportunità di crescita incredibile per il territorio. O affossarne tutte le legittime aspirazioni, con buona pace degli imprenditori che hanno deciso di investire nel territorio e dei giovani che cercano lavoro. E distruggendo in un sol colpo tutte le potenzialità presenti, penso al mare, alla cultura, al cibo. Ridurre il destino cilentano a mere questioni di campanilismo, come sta avvenendo, offende tutti i 150 mila residenti e affossa tutti i sogni di riscatto del nostro territorio. Non è il momento delle beghe, ma è l’occasione per ribadire la centralità del Cilento, per scommettere sul suo futuro, per rilanciarne lo sviluppo, per dare una speranza ai giovani che sognano un lavoro ma che non vogliono abbandonare la loro amata terra. Tutti i soggetti interessati facciano squadra e si mobilitino per ottenere il risultato sperato: enti locali, sindacati, associazioni imprenditoriali, ma anche cittadini comuni devono far sentire la loro voce per non perdere questa opportunità e portare l’Alta Velocità nel Cilento. Le infrastrutture ferroviarie sono indispensabili per la crescita del territorio. E se non sarà l’Alta Velocità a dare la svolta,allora sarà quantomai necessario un deciso potenziamento delle linee ferroviarie esistenti, per non tagliar fuori il Cilento. È davvero il caso di dire che si tratta di un “treno” che passa una sola volta. Bisogna vincere la sfida… e salirci sopra!