“Gli esempi di Genova e di Firenze dimostrano che esiste un percorso virtuoso per velocizzare gli affidamenti di appalti pubblici, senza che la legalità e la concorrenza leale tra le imprese vengano meno”. Lo dichiara Stefano Tesi, responsabile della Filca-Cisl di Firenze. “A Genova, in particolare, una delibera del Comune ha stabilito che per tutto il 2021 l’affidamento dei lavori fino alla soglia comunitaria dei 5 milioni di euro avvenga attraverso la procedura negoziata, senza bando, ad almeno 30 operatori, il doppio rispetto ai precedenti 15. Una possibilità che è offerta dal Decreto Semplificazioni e che garantisce il pieno rispetto della concorrenza e il criterio di rotazione degli inviti. Nella nostra città, invece, il sindaco Nardella ha lanciato la proposta di applicare direttamente le direttive europee, scavalcando così il Codice degli Appalti, almeno per le opere ritenute strategiche, prendendo spunto da una proposta simile contenuta nel piano della task force guidata da Vittorio Colao. Insomma, il modello Genova, quello cioè utilizzato per la ricostruzione in tempi record del Ponte Morandi, sembra fare scuola. Di contro, assistiamo da tempo a un confronto sterile e ideologico sulla necessità di modificare il Codice degli Appalti. Le nostre proposte in tal senso – spiega Tesi – sono chiare: bisogna snellire gli iter, potenziare Durc e congruità, digitalizzare le procedure di gara, professionalizzare gli addetti, eliminare il criterio del massimo ribasso, ridurre drasticamente il ricorso al subappalto, ridurre il numero delle stazioni appaltanti e superare tutta la prassi burocratica, che determina ritardi inaccettabili per l’avvio delle opere. Oggi si calcola cha per realizzare un’opera pubblica strategica si impieghino circa 16 anni, e 4/5 anni per le opere più semplici di manutenzione, come la ristrutturazione delle scuole e la messa in sicurezza del territorio. Tempi inaccettabili – conclude il responsabile della Filca di Firenze – e che non rispondono all’esigenza di un paese moderno, sicuro, competitivo, come giustamente chiesto da tutti gli italiani”.