“Anche se tutt’altro che tempestiva, l’indicazione dei commissari per le 59 grandi opere da gestire in deroga al Codice appalti è una notizia positiva che fa compiere un piccolo passo in avanti nel processo di potenziamento infrastrutturale del Paese. Adesso non si aspettino altri mesi, o peggio anni, per trasformare queste ‘carte’ in lavoro vero, in cantieri”. Lo dichiara Franco Turri, segretario generale Filca-Cisl, commentando il nuovo testo del Dpcm con le opere da commissariare. “Le opere in questione – spiega Turri – sono 59 e riguardano strade, ferrovie, la Metro C di Roma, opere idriche, porti e diversi interventi di edilizia statale. Si tratta di interventi indispensabili per la messa in sicurezza e l’ammodernamento del Paese, e soprattutto al Meridione rivestono una importanza strategica, sia per il gap infrastrutturale rispetto al resto d’Italia che per la mancanza di segnali di ripresa dell’edilizia e dell’economia in generale, come invece si riscontra al centro e al nord. Ai 30 commissari indicati dal Governo auguriamo un ottimo lavoro, ricordando che i recenti protocolli sottoscritti dai sindacati di categoria con il ministero delle Infrastrutture prevedono un confronto a 360 gradi sull’esecuzione delle opere e hanno introdotto interventi per la celerità esecutiva, la legalità, la regolarità, l’occupazione di qualità e la sicurezza. Ci sono tutte le premesse – aggiunge il segretario generale della Filca – per fare presto e per fare bene: lo dobbiamo agli 800 mila lavoratori edili scomparsi dal mercato del lavoro durante questi 12 anni di crisi, e lo dobbiamo all’Italia, che ha un bisogno disperato di infrastrutture sicure e moderne, indispensabili per la crescita economia dell’intero Paese”, ha concluso Turri.