“Caro direttore, nel tempo impiegato per leggere le prime righe di questa mia lettera, una persona nel mondo avrà perso la vita sul lavoro. Si calcola, infatti, che ogni 15 secondi si verifichino 153 infortuni sul lavoro, uno dei quali mortale. Ogni giorno 6.300 persone sono vittima di un incidente sul lavoro o di malattie professionali. 190 mila al mese. 2,3 milioni all’anno. Il costo umano di queste tragedie quotidiane è incommensurabile, mentre il costo per la società è pari al 4% del Pil mondiale. L’edilizia resta il settore più a rischio, con il 20% delle vittime; la prima causa di morte nei cantieri è la caduta dall’alto”.
E’ l’incipit della lettera scritta dal segretario generale Franco Turri al direttore di “Avvenire”, Marco Tarquinio, e pubblicata oggi sul quotidiano. L’occasione è stata offerta dalla celebrazione della Giornata Mondiale per la salute e la sicurezza sul lavoro, istituita nel 2003 dall’ILO (l’Organizzazione Internazionale del Lavoro).
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