Sono circa 15 mila i lavoratori edili di prima assunzione che da gennaio ad oggi sono stati formati prima di entrare in cantiere. Questo, grazie alla sottoscrizione nell’ultimo contratto nazionale di lavoro, della norma che prevede a partire dal primo gennaio 2009 per ogni nuovo operaio inserito nel settore delle costruzioni, l’obbligatorietà di svolgere un progetto di 16 ore di formazione antecedente al primo giorno di lavoro. L’obiettivo non è quello di dare al lavoratore delle semplici nozioni normative, ma di metterlo in condizioni di avere una adeguata formazione rispetto al mestiere che si appresta a svolgere e all’importanza di avere un corretto comportamento nel lavoro ed evitare il più possibile situazioni di pericolosità per se stesso e per gli altri.
Il bilancio a nome mesi dall’entrata in vigore della norma è stato fatto a Roma al Palazzo delle Esposizioni durante le Giornate nazionali della formazione in edilizia organizzate dal Formedil, l’ente professionale per la formazione e l’addestramento professionale nell’edilizia (costituito in maniera paritetica da Ance e sindacati di categoria), che gestisce in concreto questo progetto attraverso il lavoro e i corsi effettuati da una rete di oltre cento scuole edili operanti su tutto il territorio nazionale. ”L’intero sistema paritetico – afferma Massimo Calzoni, presidente del Formedil – nasce sia nell’interesse del lavoratore sia dell’impresa, perchè un operaio ben formato e tutelato è sinonimo di alta professionalità e porta alle aziende maggiore valore aggiunto in termini di competitività”. Con il progetto 16 ore prima si è avviato da tempo ed oggi è diventato concreto un percorso che pone sempre maggiore attenzione alla formazione nel settore dell’edilizia. Formazione e prevenzione in prima linea rivolte in particolare ad assicurare una maggiore sicurezza sul lavoro in uno dei settori a più elevato rischio di infortuni, comeè quello edile, dove si registra un terzo delle cosiddette ”morti bianche”.
Ma il Formedil non si è fermato qui. In cantiere c’è il Libretto formativo personale del lavoratore edile il cui prototipo è stato presentato ieri alla stampa. Si tratta di uno strumento in cui oltre alle generalità del lavoratore sono inserite anche le attività formative frequentate e le competenze acquisite n termini di professionalità. Questo in un’ottica più articolata di un percorso di formazione integrata e continua presso le scuole edili, fino ad arrivare a specifici ed individuali piani di sviluppo professionale per ogni singolo lavoratore. Un progetto ambizioso che vede propedeutica una totale sinergia tra i soggetti interessati e un buon investimento in termini di risorse umane ed economiche. Per questo il Formedil ha chiesto ieri apertamente il sostegno del ministero del Lavoro, dell’Inail e della Conferenza Stato-Regioni. Da parte sua il rappresentante del ministero del Lavoro, Lorenzo Fantini, ha assicurato che il ministero ha stanziato ben 30 milioni di euro per la formazione del 2008 (per i quali tra qualche tempo usciranno i bandi) e 28milioni di euro per quella del 2009 (per quest’ultima non c’è ancora l’accordo Stato- Regioni). Soddisfazione per il bilancio delle 16 ore e per il nuovo progetto del libretto formativo è stata espressa dai sindacati di categoria Filca Cisl, Fillea Cgil e Feneal Uil.
”Questi due progetti rappresentano un grandissimo sforzo di investimento – afferma Domenico Pesenti segretario generale Filca Cisl -. Uno per garantire maggiore sicurezza nel momento dell’entrata sul luogo di lavoro,l altro per dare continuità occupazionale al lavoratore attraverso il libretto e la formazione continua”. Ma si può anche osare di più. ”Occorre cercare il più possibile – continua Pesenti – di collegare questa formazione ai momenti di temporanea sospensione dal lavoro dell’operaio come la cassa integrazione, poichè la formazione continua permette di aumentare la professionalità del lavoratore e quindi la sua stabilizzazioneall’interno del mondo del lavoro attraverso anche un accumulo di esperienza nella prevenzione degli infortuni”. Più il lavoratore è formato, più ha la possibilità di rimanere a lungo nel mercato del lavoro. Un mercato che sconta la crisi dell’economia internazionale. Tutti i comparti delle costruzioni registrano, infatti, un calo. La contrazione maggiore riguarda la produzione residenziale ma dinamiche negative si riscontrano anche per il comparto delle infrastrutture per il quale si stima una contrazione degli investimenti per le nuove opere del 3% nel 2008 e di un ulteriore 2,5% nel 2009. ”Una fase non semplice – commenta Giuseppe Moscuzza vicepresidente del Formedil, nel suo intervento conclusivo della mattinata di lavori – alla quale le parti sociali delle costruzioni hanno voluto rispondere dando attenzione in modo particolare alla formazione integrata su tutto il territorio nazionale per rilanciare il settore puntando alla qualità”.