Sciopero di otto ore e presidio a Roma sotto la sede di Aspi (via Alberto Bergamini, 50) domani giovedì 16 gennaio, a partire dalle 10:00. Ad annunciarlo FenealUil, Filca-Cisl, Fillea-Cgil, che si dicono molto preoccupati per il futuro occupazionale di 700 lavoratrici e lavoratori Spea. I sindacati aggiungono di aver già richiesto un incontro, sia ad Atlantia che ad Aspi, per avere chiarimenti in merito al piano di salvaguardia occupazionale previsto nei precedenti incontri. “All’indomani delle inchieste giudiziarie che avevano coinvolto tutto il gruppo ed in particolare Spea Engineering – spiegano – si era aperto un tavolo in cui il Gruppo Atlantia aveva delineato un percorso di salvaguardia occupazionale di tutte le maestranze. Un processo che, stando alle dichiarazioni iniziali, si sarebbe dovuto già concludere ma che invece sembra esser stato messo in discussione nell’ultimo Consiglio di Amministrazione Aspi del 9 gennaio scorso, con la decisione di istituire una business unit interna alla stessa Aspi per la progettazione e la direzione lavori. Una novità – aggiungono i sindacati – che non è stata assolutamente discussa al tavolo sindacale ma che, così come è formulata, sta creando sgomento tra i 700 lavoratori di Spea. Garantire la sicurezza delle infrastrutture e la viabilità dei cittadini è l’obiettivo primario di ogni concessionario, ma se tale sistema mostra delle criticità, la prima responsabilità deve assumersela il gruppo dirigente di Aspi insieme ai management delle varie società coinvolte. Non accetteremo operazioni di lifting societario che, invece, finirebbero per scaricare tali responsabilità solamente sui lavoratori.” “Riponiamo nella magistratura la nostra completa fiducia – continua la nota – affinché si arrivi quanto prima ad accertare ogni responsabilità, e invitiamo la politica a valutare la complessità della vertenza nel merito, evitando facili approcci propagandistici, per le conseguenze che ogni decisione potrebbe avere su migliaia di lavoratori e sull’intero sistema Paese. Altresì siamo convinti che lo stesso impegno dovrà guidare il nuovo management, da poco nominato alla guida delle società del Gruppo Atlantia, da cui ci aspettiamo un immediato chiarimento sul percorso da intraprendere per garantire l’occupazione dei 700 lavoratori – concludono – salvaguardando un patrimonio professionale altamente specializzato, che rappresenta un’eccellenza non solo per l’azienda ma per tutto il Paese.”