GELA, E’ CRISI PROFONDA. LA DENUNCIA DELLA FILCA-CISL

GELA, E’ CRISI PROFONDA. LA DENUNCIA DELLA FILCA-CISL

Dalla Filca-Cisl di Caltanissetta abbiamo ricevuto questo comunicato stampa, a firma del segretario generale Franco Iudici. Lo pubblichiamo integralmente.
“Ultimi in tutto, ma non è una novità assoluta. Cala il numero di abitanti. Gela, non è più la quinta città isolana per numero di popolazione residente. Il posto in classifica appartiene adesso al Comune di Marsala con i suoi 90 mila abitanti. La città del Golfo perde anche quel piccolo primato che deteneva con orgoglio. La città si spopola, la disoccupazione è in continua crescita. La politica non può essere interessata soltanto a piazzare assessorati o consulenze. Mi chiedo ad esempio qual è il piano di sviluppo economico per i prossimi anni. Serve una politica più attenta, vicina ai bisogni della gente. Come si fa a programmare quando il bilancio di previsione ogni anno viene approvato in autunno? Più che un previsionale sembra il consuntivo di fine anno. Che fine ha fatto il Piano Regolatore Generale? Quanti progetti sono stati presentati per attingere all’ultima tranche (2007-2013) di fondi comunitari considerata l’ingente somma (circa 14 milioni di euro) messa a disposizione dalla Comunità Europea? La crisi non colpisce solo i settori più tradizionali (edilizia, metalmeccanica). Le infrastrutture non decollano: i cantieri della Agrigento-Caltanissetta si fermano a Canicattì, la Siracusa-Gela continua a rimanere un sogno a distanza di 40 anni, il porto di Gela è tristemente noto per la sua proverbiale non realizzazione.
La Cisl ritiene primaria l’attuazione di un piano delle infrastrutture per fare ripartire l’economia di un territorio.
Per gli investimenti al petrolchimico occorre scomodare la Patrona o un pellegrinaggio per qualche santuario rinomato? Oggi diventerà tema di dibattito per l’imminente campagna elettorale. Poi calerà nuovamente il sipario. Sulle tematiche ambientali non bisogna abbassare la guardia. Tutti d’accordo a parole, ma poi si demonizza o ridimensiona qualsiasi iniziativa in questa direzione. 
Anche lo stato di salute di altri settori è quello di un malato cronico. Non si può parlare di turismo se manca l’acqua e la città non è il massimo del decoro. Non rientriamo probabilmente nemmeno nella categoria del turismo mordi e fuggi. L’agricoltura è un sogno mai realizzato. E’ rimasta indietro di 40 anni. Il commercio vive alla giornata. Con gli operatori che minacciano la chiusura vessati dal pizzo. L’allarme lanciato dal presidente della Confcommercio non lascia sereni, anche se i risultati positivi ottenuti dalla magistratura e dalle forze dell’ordine sono notevoli. La città non ha più una guida. Ecco, perché, la Regione deve velocizzare l’insediamento del commissario. La classe politica che uscirà dalle prossime amministrative dovrà progettare il futuro. Non è più il tempo dell’emigrazione con le valigie di cartone. L’esodo dalla città riguarda anche tantissimi giovani con tanto di laurea nel taschino che non trovano sbocchi occupazionali. La città non offre materialmente nulla”.

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