RESPONSABILITA’ SOCIALE D’IMPRESA, OPPORTUNITA’ PER AZIENDA E LAVORATORI

RESPONSABILITA’ SOCIALE D’IMPRESA, OPPORTUNITA’ PER AZIENDA E LAVORATORI

ws-legnago
Maurizio Petriccioli, Domenico Pesenti e Paolo Acciai

Si è concluso sabato a Legnago, in provincia di Verona, il II Workshop della Filca nazionale, quest’anno interamente dedicato alla Responsabilità sociale d’impresa (Rsi). Alla tre giorni hanno partecipato circa 130 tra delegati, operatori e segretari sindacali, per una “tre giorni” di lavoro insieme a imprenditori, responsabili di associazioni ambientaliste ed esperti. I settori coinvolti sono stati legno/arredo, cemento, calce, gesso e malte, lapidei/escavazione, laterizi e manufatti cementizi. Anche se non si esclude, in futuro, di inserire i temi dell’Rsi nell’edilizia.
“La Rsi – è emerso nel corso dei lavori – non è solo una voce inserita nei contratti nazionali, ma uno stile di vita, una possibilità di crescita per i lavoratori, il mezzo con il quale le aziende possono ridurre i costi e migliorare i rapporti con le istituzioni e la collettività. E addirittura una preziosa opportunità in chiave anti-crisi”. Nel corso del Workshop sono intervenuti i segretari nazionali della Filca Riccardo Gentile e Paolo Acciai, il segretario generale della categoria, Domenico Pesenti, e Maurizio Pertriccioli, segretario confederale della Cisl. “La Rsi è opportuna non solo per le aziende – ha detto Gentile – ma anche per i lavoratori. Alle imprese conviene per valorizzare l’immagine, acquisire competitività, migliorare la produttività; per i lavoratori invece costituisce un’opportunità per partecipare ai benefici, attraverso l’azionariato, e per l’istruzione e la formazione professionale”. Insiste Acciai, che in Filca ha una delega ad hoc: “Siamo tra i primi ad aver inserito la Rsi nella contrattazione nazionale, alla quale seguirà un protocollo per ogni singola azienda, per adattare la Rsi al contesto nel quale viene inserita. E saremo tra i primi, con il contratto del legno, a chiedere il ticket per i lavoratori che utilizzano i mezzi pubblici. Per noi, infatti, la Rsi e lo sviluppo sostenibile costituiscono un binomio inscindibile. La rivendicazione salariale, è bene ricordarlo, è solo un tassello del processo aziendale”.
Sul tema è intervenuto Pesenti, che ha esordito con una battuta efficace: “Dobbiamo riempire non solo la pancia dei lavoratori, attraverso le rivendicazioni salariali, ma anche il cervello!”. Per Pesenti “il lavoratore non può essere considerato solo un mezzo per poter fare un prodotto di qualità, ma partecipa ad operare, a costruire un progetto complessivo dell’azienda”. Il numero uno della Filca ha sottolineato come questi siano temi nuovi sui quali, per fortuna, non c’è più diffidenza. “La bioedilizia, la sostenibilità, oggi sono occasioni di sviluppo e di lavoro”. Maurizio Petriccioli ha messo in evidenza gli aspetti della Rsi legati alla sua contestualizzazione ed ai vantaggi che ne derivano dalla sua applicazione. “Per la Cisl – ha detto Petriccioli – la Rsi è la tappa di un percorso più ampio, perché si colloca all’interno di un contesto rappresentato dalla partecipazione dei lavoratori e dalla democrazia economica. Non solo non rappresenta un costo ed un onere per l’azienda – ha proseguito – ma nel medio periodo la agevola nella competizione globale”. Infine un cenno alle relazioni sindacali: “La Rsi prescinde da una visione antagonista, e contribuisce a creare obiettivi comuni quali la qualità socio-culturale e socio-ambientale”, ha detto il segretario confederale. Nel corso dei lavori è stato approvato il documento conclusivo con le linee guide sulla Rsi e sullo Sviluppo sostenibile e sono state lanciate alcune proposte per favorire le aziende che investono su questi temi, quali l’inserimento, nei bandi di gara pubblici, della richiesta di certificazione delle aziende, e l’intervento sulla comunità europea per richiedere finanziamenti alle aziende virtuose.

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