Il Fondo “Prevedi” è stato tra i protagonisti del corso di formazione “Sviluppo e prospettive della previdenza complementare”, organizzato dalla Cisl nazionale e dalla Fondazione “Ezio Tarantelli” e tenutosi nei giorni scorsi presso il centro Studi di Firenze. In generale i contenuti affrontati sono stati le riforme previdenziali dal 1992 ad oggi, la sostenibilità dei sistemi pensionistici, gli impatti delle riforme sul bilancio pubblico e sui tassi di sostituzione, gli enti gestori della previdenza obbligatoria.
Una delle lezioni è stata tenuta da Diego Ballarin, direttore di Prevedi, che ha illustrato le caratteristiche del fondo, con particolare riferimento alla obbligatorietà contrattuale dell’iscrizione per tutti i lavoratori, come previsto dal contratto nazionale dell’edilizia del 2014. A Prevedi possono aderire gli operai, gli impiegati e i quadri ai quali si applica il contratto edili-industria o edili-artigianato o Aniem-Anier-Confimi, e i loro familiari a carico; i dipendenti delle Parti Sociali dell’edilizia nazionali e territoriali; i dipendenti degli Enti paritetici del settore edile, i lavoratori in distacco; gli imprenditori edili e loro collaboratori, tutti professionisti che collaborano con le imprese edili (consulenti legali, consulenti del lavoro, geometri, elettricisti, idraulici, ecc.).
Oggi tutti i lavoratori edili soggetti ai contratti del settore sono iscritti a Prevedi grazie al contributo contrattuale (da 8 a 16 euro per ogni mese intero di lavoro) a carico del datore di lavoro, e compilando il modulo di integrazione contributiva il lavoratore ha diritto ad un altro contributo a carico del datore di lavoro, pari all’1% della retribuzione (1,1% per CCNL Aniem-Anier-Confimi). L’aderente può inoltre decidere se versare il proprio TFR maturando (qualsiasi fonte contributiva, ivi compreso il TFR eventualmente conferito a Prevedi, può essere sospesa e riattivata in qualsiasi momento, senza limiti né penalità). Nel 2018 i contribuenti a Prevedi sono stati oltre 370 mila, per un capitale investito di 660 milioni di euro. Il direttore Ballarin, infine, ha sottolineato i rendimenti molto alti ottenuti dal Fondo nelle varie tipologie di investimento.